Liberiamo una ricetta: la ricetta del cavolo

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L’ iniziativa di blogger Liberiamo una ricettaha una genesi che vi risparmierò ma che ha a che fare con amicizie virtuali che talvolta sono belle come quelle reali, con la netiquette, col fatto che se sei una bella persona anche dal web si capisce e viceversa.

Quest’ anno quindi è stata riproposta con una coda che a me piace molto: usare l’ iniziativa per aiutare la mensa dei rifugiati del Centro Astalli dei gesuiti di Roma. Ho un paio di amici che lavorano per il Centro Astalli e anche grazie a loro sono al corrente delle infinite attività umanitarie di cui si occupano. In fondo al post troverete le istruzioni su come dare un contributo importante dentro casa nostra, a un’ iniziativa concreta e trasparente

Ma si diceva, la ricetta da liberare.  Che altro poteva proporvi l’ autrice di un libro che si chiama La risposta del cavolo se non una ricetta del cavolo? Completa di storia e foto. Altre ricette ‘letterarie’ sono state raccolte su Zebuk.

La storia

Orso da un annetto sta riducendo sempre più il numero di cose che accetta di mangiare, anche se mangia di buon appetito tutto il resto. ma insomma, io già soffro con un vegetariano in casa, figuratevi se posso essere felice di fare sempre le stesse 5-6 cose?

Dal punto di vista pratico il grosso problema era il pranzo a scuola: qui si mangiano panini e lui era arrivato a rifiutare tutto, tranne l’ uovo sodo a fettine e il burro di arachidi. Pensate un po’ come mi sono ridotta, io che ho lottato contro il burro di arachidi ai miei figli in tutte le mense di nido e doposcuola, sono arrivata a comprarglielo. Fair trade (per un periodo insisteva per quello della Nestlé, ma sul mio cadavere la Nestlé) ma mi ero arresa.

Mi è venuto incontro maschio alfa che si è messo a pensare cosa piaceva a lui da piccolo nel pane. Io lo so cosa piaceva a me, la mortadella, ma questo reprobo di mio figlio non la vuole. Maschio alfa ha cominciato a fare prove empiriche ed è tornato a casa con quello che qui si chiama il gebraden gehakt (trad.: il macinato brasato) Che ha incontrato il gradimento di figlio2 .

Ora il gebraden gehakt io me lo sono studiata, perché non sia mai che ai miei figli dia roba con conservanti, addensanti, carne di batteria, sale, grassi insaturi eccetera e ho capito che in fondo era il polpettone. Fatto bello sodo, con tanti farinacei dentro per renderlo compatto come un salame da tagliare con l’ affettatrice, ma polpettone.

E fingendo di niente gli ho detto: Orso, ma non ti piacerebbe in fette più spesse? Si, gli sarebbe piaciuto. E non è che ce lo vogliamo fare da soli. Si, potremmo.

Ora, siccome uno dice il virtuale, ma a me quando si è rotto il robot da cucina e stavo studiando vari modelli costosissimi da ricomprarmi e ho chiesto consiglio alle blogger che non conosco, ma pratico su facebook, Pentapata me lo ha offerto e detto fatto, mi è arrivato a casa. L’ Orrido, perché così lo chiamavano loro, è un bravo ragazzo e fa il suo dovere, ma per l’ uso a cui serviva a loro (svezzamento pupo) era stato una delusione e stava da un po’ in garage a prender spazio. Poi uno dice il mondo virtuale, mi è arrivato a casa in un bel pacco enorme che occupa in effetti mezzo garage. Due delusioni si incontrano in un gesto utile.

Da quando ho l’ Orrido ho potuto ricominciare a farmi le verdure sminuzzate tipo dado fatto in casa con cui io sopravvivo all’ inverno. E quindi comprando il macinato per il polpettone, ho preso un mucchio di verdure tra cui quel cavolo a punta sopra, che ditemi se non è bellino, biologico e costava € 1,49, che ce lo lasciavo?

Io adoro il cavolo che è una verdura meravigliosamente sana, ma non so mai bene cosa farci, e se lo lessi comincia a dare odore di cavolo che non a tutti fa piacere. Per cui pensavo di sminuzzarlo in mezzo al resto delle verdure e imboscarlo sano sano com’ è, in tutti i soffritti, sughi e minestrine che faccio.

Dado di verdure fatto in casa

Si fa così, tanto non è ancora questa la vera ricetta del cavolo: lavate, sbucciate e tagliate a pezzettoni le seguenti verdure a piacere: cipolle, porro, aglio, carote, sedano o sedano rapa, zucchine, cavolo, biete varie, spinaci, tutti gli odori che potete, prezzemolo basilico, quello che avete a disposizione e preferite. Almeno cipolla sedano e carota però mettetecele (io ho messo il sedano rapa). Sminuzzate tutto nell’ Orrido o altro robot, insieme a manciatine di sale grosso, deve risultare piuttosto salato alla fine. Mettete tutto in un colino e lasciatecelo almeno una notte, semmai con un piatto e un peso sopra per scolare tutto l’ eccesso d’ acqua. Il giorno dopo lo imbarattolate e conservate in frigo fino a consumazione, io l’ ho tenuto anche un mese. O lo surgelate in miniporzioni. Io lo uso tutte le volte che non sono riuscita a comprare verdure fresche per improvvisare piatti sani e nutriente: nelle polpette a chili, per esempio, a volte in peso pari a quello della carne, così i bambini che non amano le verdure le mangiano senza accorgercene. [fine della ricetta bonus]

Poi da una cosa nasce l’ altra. Il polpettone è piaciuto, il macinato di manzo bio era in offerta al super e che faccio, ce lo lasciavo? Sabato si sono festeggiati in famiglia i compleanni congiunti di Ennio e mio cognato piccolo (a mio cognato 11 anni fa abbiamo messo a credere che Ennio era il suo regalo di compleanno) e io mi sono offerta di portare il polpettone, visto che ci sto prendendo gusto a farlo, ma qui lo mangiamo solo in due (figurati se a Ennio può piacere una cosa che piace a suo fratello).

Io mi sono ricordata che mia madre e mia nonna in Polonia facevano i Gołąbki, che significa piccioncini e sono degli involtini di riso e carne avvolti nelle foglie di cavolo, e detto fatto, mi si è sincretizzato il cavolo, il polpettone, il macinato brasato ed ecco qua il piccioncione da compleanno.

La ricetta del cavolo della casalinga pigra

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Comprate un bel cavolo, pulitelo dalle foglie esterne e poi staccate alcune foglie esterne grandi e pulite. Potrei dirvi di lessarle, scolarle e farle asciugare su un canovaccio pulito, ma la casalinga pigra mette tutto direttamente sul piatto del microonde (pulitelo magari prima) e fa girare tutto per 10 minuti. Le foglie escono asciutte, cotte e morbide e la puzza di cavolo non si sente e non sprecate un canovaccio pulito. Tagliate la parte dura e curva in basso dello stelo della foglia, che così si appiattisce, e foderateci una forma da cake.

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Stendete un primo strato di polpettone e schiacciatelo bene, poi alcune uova sode sgusciate in fila, poi un altro strato di polpettone, schiacciate bene per compattarlo, ripiegate le foglie di cavolo esondanti dalla forma sopra, rifinite con un’ altra foglia su misura che copra tutta la carne, metteteci sopra una foglia di scarto che si bruciacchierà e potrete buttare, e passate in forno caldo a 180 per un 60 minuti o più se avete una forma molto grande, o fate prima un paio di polpettoni di prova per capire quanto ci mette nel vostro forno, che le ricette al forno sono sempre così tocca conoscere il forno e adeguarsi. Dopo abbassate il forno e lo lasciate un’ altra oretta a 40-50 gradi così vi si caramellano le voglie di cavolo scoperte.

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A questo punto io spegno il forno e lascio tranquillamente raffreddare così com’ è, magari aiuta, se vi piace, metterci un peso sopra, ma in genere basta così. Per la festa l’ ho fatto il due giorni prima, il giorno prima l’ ho tolto dalla forma e l’ ho lasciato a sgocciolare su una tavoletta di legno, poi prima di uscire l’ ho rimesso nella forma per proteggerlo e arrivati a destinazione, senza forma e sottosopra, in modo da finire di asciugare e colorare anche le voglie di cavolo inferiori, un ulteriore passata in forno a 180 gradi per riscaldarlo, e servito. Un successone.

Cosa dite, il polpettone? Ah, si.

Il polpettone io lo faccio a occhio, mettendo nell’ Orrido in 3 parti uguali:

1) pane secco grattugiato grossolanamente (o fette biscottate sbriciolate)

2) con una cipolla, verdure varie, magari del dado preparato prima, gli avanzi di cavolo se volete, le verdure in fondo mettetene quante ne volete, anche più`del pane e del formaggio, e

3) un tocco di feta, o se preferite la ricotta, dategli una salata extra, e se prima di iniziare ho grattuggiato nell’ Orrido dei resti dei pecorini vecchi, mettete anche quelli. Per legare, una o due uova, che facilitano anche lo sminuzzamento se usate le fette biscottate. A questa massa aggiungete una massa uguale o maggiore di macinato di manzo. Potete impastare  a mano, ma con un ulteriore giro di Orrido anche il macinato diventa più fine e la pasta è più omogenea. Se lo preferite senza foglie di cavolo basta avvolgerlo bene nella carta da forno, metterlo sulla placca o in una teglia e lasciar cuocere per un’ oretta a 180 gradi. Lasciatelo raffreddare nella carta e mangiatelo a fettine fini come ripieno di un panino, oppure come secondo in fettone più grandi.

Versione vegetariana

Potete anche decidere di mettere delle lenticchie scolate bene al pappone, al posto della carne macinata, fargli fare un giretto di Orrido anche a loro e procedere con o senza foglie di cavolo come preferite.

Ce l’ avete fatta? Siete arrivati fin qui? Siete ancora vivi? Ma siete fantastici, posso offrirvi una fetta di polpettone?


col cavoloimage-x-generic-portraitLe storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web.

Il Centro Astalli – JRS opera a Roma e in altre città italiane dal 1981, grazie all’impegno concreto di centinaia di volontari.
Accompagnare, servire, difendere i diritti dei rifugiati di tutto il mondo: questa è la missione che il Centro Astalli ha scelto di portare avanti nella realtà italiana. In un anno quasi 21.000 persone si sono rivolte ai servizi del Centro Astalli: mensa, ambulatorio, assistenza legale, scuola di italiano, centri di accoglienza, case famiglia.

La mensa del Centro Astalli è aperta cinque giorni a settimana, e ogni giorno prepara più di 400 pasti caldi. Il costo dei pasti: 5eur per un giorno, 25eur alla settimana o 100eur al mese. Si può donare qualunque cifra, utilizzando il conto corrente postale, n. 49870009, intestato a: Associazione Centro Astalli – via degli Astalli 14/A – 00186 Roma o tramite Bonifico Bancario, Banca popolare di Bergamo, sede di Roma, via dei Crociferi 44: IBAN IT 56 N 05428 03200 000000098333.

Indicheremo nella causale la dicitura “#liberericette”, per far sentire la nostra presenza. Voi ci sarete?

Shaken, not stirred: alla faccia del giorno della memoria

fabiolaIo mi sarei tanto voluta fare i fatti miei, tanto sul giorno della memoria e quello che significa a livello personale per noi, ho già donato nel 2008. Avevo in programma, per esempio, un post al glucosio su Ennietto che ieri ha compiuto 11 anni e ancora non so come ci sia arrivato. Ma niente, mi ci tirano dentro per i capelli. E pure oggi mi tocca a incazzarmi Continua a leggere Shaken, not stirred: alla faccia del giorno della memoria

Amsterdam e le gatte in vetrina

IMG_5759Ma quanto è bello il micio che dorme sereno sulla testa dell’ orso? È la vetrina di un ottico, niente di che, anche se i vetrinisti certo si sono sdati.
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Ad Amsterdam, specie negli edifici vecchi, vi capiterà di vedere ovunque dei bei gattoni in negozi, caffè, vetrine. Sono carini e coccolosi, certo. E soprattutto, in questi edifici vecchi con i tavolati tra il soffitto e il pavimento del pieno di sopra separati dalle travi, sono anche una necessità per tenere alla larga i topi.
Che sono piccoli, graziosi, grigi, deliziosi a volte ma noi ne abbiamo incrociati alcuni in alcune case in cui abbiamo vissuto, e ogni volta io urlo.
Quindi meglio non essere allergici ai gatti.

Aperitivo del 14 febbraio ad Amsterdam, corsi, ricorsi e trucchi

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Nota: per motivi organizzativi e perchè uscire a san Valentino è molto più bello (non ci credo ma suona bene), l’ aperitivo del 9 febbraio lo abbiamo spostato al 14.
Finalmente è pronto il programma dei miei corsi di enogastronomia e lingua (la cosa più difficile per me è fissare date inamovibili per i mesi a venire, infatti la prima l’ abbiamo già spostata).
Prima però bisogna sgombrare la dispensa per fare spazio ai nuovi vini e specialità. quindi ho deciso di iniziare con un bell’ aperitivo per assaggiare tutto, e poi chi vuole può acquistare olio di oliva dop, vino e specialità varie.
Ringrazio tutti i produttori che mi hanno permesso di vendere, per quest’unica volta, ai prezzi franco cantina e frantoio.  
E ringrazio inoltre i miei amici Luisella e Hank per ospitarci in pieno centro: sul Prinsengracht, di fronte alla casa di Anna Frank, un posto comodissimo da raggiungere a piedi e con i mezzi pubblici (fermata Rozengracht/Westerkerk). Per il parcheggio è un po’ più difficile, ma chi viene in centro ad Amsterdam in macchina (non so, io, per esempio, per scaricare tutto?)
Ditemi cosa ve ne sembra. E se vi interessa partecipare o regalare una delle lezioni, contattatemi allo 020-419 7484 o presso info@madrelingua.com.
APERITIVO DI INIZIO
14 febbraio,  ore 19-22 Prinsengracht 156,
Aperitivo Uit de kast – svuotiamo la dispensa, € 10 p.p.
Cominciamo con un incontro atipico dedicato al riordino prima delle prossime lezioni: devo svuotare la dispensa da tutti gli olii e vini e robine buone rimaste per fare spazio ai nuovi arrivi e conto su di voi, che invece magari vi dovete rifare le scorte. All’ ingresso potete acquistare un bicchiere da degustazione (da riportarvi a casa) e potrete assaggiare tutti i vini insieme a stuzzichini appositamente abbinati. Se poi i vini e gli oli vi piacciono tanto da volerli comprare per portarli a casa, i prezzi della serata sono quelli franco cantina in Italia, un’ occasione che non ricapiterà più. Gli stuzzichini invece ve li dovrete cucinare da soli a casa. 
 
Chiara
Chiara Caporali sarà presente per una revisione veloce del trucco di tutti i giorni. Chi lo desidera venga truccata come fa di solito e in mini-sessioni individuali lei vi indicherà i punti forti e quelli da migliorare dando pratici consigli. Chiara potrà inoltre darvi maggiori informazioni riguardo il nostro programma degli aperi-trucchi.
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VINO
8 marzo, 19.00-22-00
Verticale di vini piemontesi (Boca DOC e nebbiolo), € 39 p.p. con cena
Durante una degustazione verticale si paragonano varie annate dello stesso vino. È un’ esperienza molto interessante che ci permette di comprendere a fondo come le diverse annate e le variazioni climatiche, più l’ invecchiamento, influiscano su di un vino Di solito non è semplice, specialmente qui in Olanda, procurarsi le bottiglie necessarie, ma questa volta grazie alla collaborazione del Podere ai Valloni ce la facciamo. Nel corso della serata verranno serviti piatti in abbinamento. 
 
12 aprile, 19.00-22-00
Vini a base di vitigno sangiovese da est a ovest, € 39 p.p. con cena
Il sangiovese è il vitigno rosso più coltivato d’ Italia, alla base dei più famosi vini come il Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, il Morellino di Scansano. Ma tutti conosciamo anche evviva la Romagna, evviva il sangiovese. Degustando di seguito vini a base di sangiovese dalla Romagna all’ Umbria, alla Toscana, ci renderemo conto di quali siano le caratteristiche comuni al vitigno e che espressione trovano nei vini prodotti in terroir diversi.
 
Giro eno-gastronomico d’ Italia
maggio ci sarà una pausa nelle lezioni ad Amsterdam, ma chi vuole potrà unirsi al Giro eno-gastronomico d’ Italia a Utrecht il 10, 24 e 31 maggio. Tutte le informazioni qui.
 
14 giugno 19.00-22-00
I vini friulani, € 39 p.p. con cena
Il Friuli, enologicamente parlando, è una regione ricca di vitigni e vini unici, ma relativamente poco conosciuti. In questa lezione degusteremo diverse varietà di vini friulani, accompagnati da piatti tipici, raccontati da esperti friulani doc.
 
CUCINA
IMG_52899 e 23 marzo, 18.00-22.00
Paste & Sughi, due lezioni con cena, € 65  
Questo corso ho iniziato a tenerlo nel 1993 a Groningen e nel corso degli anni l’ ho ripetuto innumerevoli volte per bambini, adulti, gruppi di addii al celibato, scuole, feste di compleanno. Si è evoluto nel tempo insieme a me e a tutte le cose nuove che in questi anni ho imparato sulla cucina italiana.
Ho il piacere di riproporvelo in una nuova veste il 9 e il 23 marzo dalle 18 alle 22, proponendovi classici italiani a base di grano duro (orecchiette), all’ uovo (garganelli e varie paste a nastro) e ripieni.
Ci ospita Arclinea nella sua splendida showroom in Valkenburgerstraat 167.
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22 giugno 10-15
I piatti di pesce, lezione e pranzo € 50
Dopo il successo delle due lezioni con gita scolastica all’asta ittica di Wieringer della scorsa estate, ripetiamo questo classico corso con pranzone per prepararci degnamente all’ estate. Insieme cucineremo una serie di antipasti, un primo e un brodetto di pesce, accompagnato dall’ autentico cous-cous alla trapanese di Michela Mazzeo.
Nel corso del pranzo assaggeremo i vini più adatti ai vari piatti.
 
LINGUA 
Italiaans voor wijnliefhebbers, vrijdagochtend 10.00-12.30, Sint Jansstraat 37
Vanaf 1 maart tot 19 april een beginnerscursus Italiaans van 8 lessen = 20 uren. Het is de culinaire versie van ons bekende Espresso-cursus Italiaans waarmee je als beginner klaargestoomd wordt om een (wijn)vakantie in Italie te overleven. Het is een communicatieve cursus, met speciaal ontwikkeld lesmateriaal om snel Italiaans te verstaan en te spreken. Als huiswerk moeten de cursisten een wijn proeven en beschrijven in het Italiaans, aan de hand van de lesschema.
8 lessen van tweeënhalf uur. Totaal 20 uur: € 250 + € 50 voor het pakket van 8 huiswerkwijnen
 
Café Nederlands (Lezioni di olandese)
Olandese pratico, colloquiale e dinamico con insegnanti di madrelingua

Il martedì, dalle 19.30 alle 21.30. 15 lezioni di 2 ore: € 300
 
Per informazioni e iscrizioni: 020-419 7484 o barbara@madrelingua.com.
 

Il parco divertimenti Efteling

La famiglia Diga ha inaugurato l’ anno nuovo con una bella gita al parco dell’ Efteling, uno dei parchi divertimenti più antichi d’ Olanda. Persino maschio alfa ci andava da bambino ed è un’ istituzione nel suo genere quassù nei Paesi Bassi.


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 A noi l’ ha offerta come evento famiglie l’ azienda per cui lavora il capo, erano un paio d’ anni che causa crisi non facevano più queste belle uscite per motivare il personale. Fondamentalmente abbiamo pranzato tutti insieme e il bello è che in questi otto anni con alcuni colleghi, loro mogli e figli coetanei dei nostri ci siamo affiatati. Abbiamo anche provato a vedere se si poteva fare qualche giro insieme, ma poi alla fine ognuno aveva la sua lista di cose da vedere e fare e il suo immaginario infantile,  e il tempo è poco, quindi abbiamo proseguito per conto nostro, dopo il pranzo, i discorsi e le presentazioni dei nuovi colleghi neoassunti. (Quella delle uscite aziendali che fanno tanto bene al team building è nei Paesi Bassi una vera e propria industria. Nel corso degli anni ci sono state lezioni di cucina, abseiling, gare tipo giochi senza frontiere in spiaggia, canoa nelle Ardenne, weekend al villaggio olimpico con giro in mountain bike per le difes belliche della battaglia di Arnhem, un mucchio di cose).

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Ho dovuto metterci, anche se è una foto orrenda, questa visione interna del padiglione d’ ingresso, vero che è bellissimo? Subito fuori dal parco ci sono un paio di hotel e campeggi per chi vuole prendersi tutto il tempo di visitarlo con calma. Noi ci siamo fatti bastare questa giornata, nella versione invernale del parco, che chiudeva alle 20.

IMG_6331 Il parco è situato in questi boschi e la parte più vecchia era basata sul giardino delle favole, con personaggi di racconti famosi. Ora io vi devo confessare un mio trauma privato sull’ Efteling. Una delle attrazioni, che a questo giro per fortuna mi sono persa, è quella del popolo di Laaf. Sono degli gnometti orripilanti, ma brutti proprio, con tutte delle storielle semi-divertenti (vorrei ma non posso) su vari personaggi. La cosa è che i nomi dei vari gnomastri sono tutti deliziosi (e intraducibili) giochi di parole che ne dovrebbero suggerire attività e caratteristiche. Che vi devo dire, 50 anni fa la gente si divertiva con poco e non aveva la televisione e Internet, sicuramente erano spassosissimi, adesso è una roba filologica.

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Quello sopra è il Langenek, ovvero collolungo. Con alcuni di questi personaggi storici del parco una ditta, anni fa, decise di produrre ogni sorta di gadgets, tipo il merchandising Disney. Erano gli albori dei web-shop, da questo punto di vista degli innovatori. Solo che capite, era la materia di base un disatro. Comunque decisero di tradurre il sito anche in italiano e ogni 4-5 giorni mi arrivava alla malandrina un pezzetto di testo, che era fatto così: nome del Laaf in questione (quei deliziosi giochi di parole che cominciano per L, e nessuno che mi saeva mai dire se lo volevano tradotto o in originale, per via del packaging), sua descrizione fisica (ed era un trionfo di muso birichino, facciotta simpatica, occhietti vispi e nasetto a patatina), descrizione dei suoi poteri: (formaggera, spazzolino da denti, passastraccio, portarotolo, fate voi), e descrizione simpatica per invogliarti a comprarli (Il laaf portarotolo di carta igienica guarda contrito verso l’ alto tappandosi il naso, data la puzza che stai facendo, giuro che cito a memoria, ma era tutto così.)

La botta di interculturalità qui è che per noi italiani le funzioni corporali all’ epoca, prima del grande fratello, anch’ esso, guarda caso, un noto articolo di esportazione batava, erano ancora una roba privata. Cioè, ma voi lo spazzolino per i cesso con il Laaf che vomita alla vista della cacca che gli tocca pulire non vedete l’ ora di comprarvelo, vero? Invece gli olandesi sono sempre stati molto easy going con queste cose, non a caso ad Amsterdam per dirti  ciccetto, tesoro, ti dicono scoreggina.

“Guarda, dovresti dire al cliente se è proprio sicuro che vuole che io traduca letteralmente, perché sai, in Italia  la cacca ancora non la consideriamo l’ unique selling point degli accessori da bagno, in genere pure le pubblicità della carta igienica sono piene di paesaggi fioriti e luci soffuse”.

“No, no, dice di non preoccuparti e tradurre alla lettera”.

E io mi destreggiavo tra escrementi, deiezioni, cacchine, quando proprio il livello era: stronzo, piscia, merda. Dura la vita del traduttore.

Finita la serie accessori da bagno, arrivò quella: Articoli da pulizia. E io tirai un sospirone.

Fino al momento di descrivere la spatola di gomma, quella per asciugare i vetri, ce l’ avete presente? Che lavare i vetri è una delle ossessioni igieniche della casalinga olandese, un po’ come l’ ace e il napisan lo sono per quella italiana. Anche sotto l’ acquazzone se è passata una settimana e quello è il giorno destinato alla lavatura vetri, stanno tutte in bilico sulla scaletto con un cencio e la spatola in mano.

Ecco, anche questa spatola aveva un manico a forma di gnomo malefico (a me arrivava solo il  testo, tra parentesi, quindi non ne ho mai visto uno dal vivo) e la descrizione e arrivati alla funzione c’ era; comodissimo per pulire gli escrementi di piccione dalle vostre vetrate e finestre.

Li ho restituito l’ incarico adducendo sempre traduzioni urgenti di testamenti, bilanci e verbali di riunione, che sarà una deformazione mia, ma mi appassionano come un romanzo.

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Insomma, con questi rpecedenti traumatici io sono andata con una certa diffidenza all’ Eftling e invece ci siamo divertiti da pazzi. A parte Orso che ha ancora un po’ di diffidenza per le montagne russe e poi mi ha proibito di andare a quella grande grande per stare con lui.

“Sai mamma”, ha sputato il rospo dopo, “io ho sempre paura che si rompa un pezzo e cada tutto e non voglio che tu muoia”.

Quella qui sopra dell’ uccello Rok, al buio, è bellissima, e l’ abbiamo fatta insieme a lui, che ha gradito, ma ha tenuto gli occhi chiusi tutto il tempo. Poi per`ø verso sera ha deciso di fare quella di Giorgio e il Drago, che era una di quelle di legno con miliardi di paletti che la sostengono e ci dava l’ idea di essere più solida.

IMG_6337 Però non ci sono solo le montagne russe, per i piccoli è pieno di giostrine tranquille, percorsi fatati, barchettine sul lago, la pista di sci da fondo, il pttinaggio.

IMG_6341 Questa è Villa Volta, con una storia inscenata di terribili briganti e una casa stregata con una stanza che si rigira su se stessa, favolosa e ancora non capisco bene di quanti gradi si inclinassero i sedili (meno di 90, disse il capo) e come funzionasse il trucco.IMG_6342

IMG_6343 Poi abbiamo pazientemente spettato che i bambini uscissero dal labirinto per quelli alti meno di 1,50.IMG_6345 Poi ci è passato sotto il ponte il trenino a vapore che faremo la prossima volte, le barchette invece mi sembrano noiose.

IMG_6347 IMG_6348 Faremo anche la pagoda panoramica che si alza e gira per permetterti di vedere il panorama. E la sera è stato proprio bellissimo, abbiamo visto il castello stregato e abbiamo concluso in bellezza convincendo Orso a venire con me alla barca dei pirati, che abbiamo rifatto 6 volte, tanto ormai le file erano diminuite di moltissimo.

Nonostante fosse pieno di gente a nessuna attrazione abbiamo dovuto aspettare per periodi esagerati, anche se sono sicura che in primavera e estate sia molto peggio, considerando che il grosso del parcheggio era vuoto e che col bel tempo arrivano anche le gite scolastiche.

Insomma, mi sono ricreduta sull’ Efteling e lo consiglio pure a voi.

19 gennaio, giornata dei tulipani ad Amsterdam

Ogni terzo sabato di gennaio si apre la stagione dei tulipani con dei giardini temporanei sul Dam da cui, nel pomeriggio, chi vuole può cogliere i tulipani fino ad esaurimento scorte. È una cosa che ho scoperto su Facebook, perché con il freddo che ha fatto oggi io mi sono guardata bene dall’ uscire se non per una spesa veloce al supermercato vicino casa.

Però buono a sapersi per il prossimo anno.

Che l’ Olanda sia la patria commerciale dei tulipani ormai lo sanno anche i bambini, ma non tutti sanno che esiste, per esempio, un Ufficio olandese dei fiori finanziato dai produttori per la promozione dei fiori olandesi. Cioè, i produttori si mettono d’ accordo e aprono il portafoglio per una promozione comune. Vallo a raccontare in Italia, dove già mettere su una denominazione è uno sforzo enorme di volontà per convincere e mettere d’ accordo tutti. E spesso cose del genere riescono solo se il portafogli lo apre qualcun altro.

Anche questo tipo di informazioni raccontano della natura umana.

In slittino al ‘t Twiske (romance sans paroles)

Con questa combinazione di temperature appena sotto lo zero, resti di neve e un raggio di sole, come fai a restare a casa? Afferri lo slittino ed esci.IMG_6394

Quello che non mi sarebbe mai venuto in mente, se non lo avesse proposto Antonella, era di andare al ‘t Twiske, una riserva naturale proprio tra Amsterdam Noord, Landsmeer e Oostzaan, dove spesso e volentieri andiamo quando fa bel tempo. Come si vede dalla piantina, è pieno di laghetti, corsi d’ acqua e canneti e siccome la qualità dell’ acqua viene controllata e in genere è buona, ci si può andare a nuotare in estate. Adesso abbiamo appena scoperto che anche in inverno con la neve ha un suo perché andarci. Qui le foto di mercoledì scorso, se domani rinevica, ci torniamo.

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Neve! ad Amsterdam

fotoSi sapeva da qualche giorno che le temperatura si sarebbero abbassate presto e che poi veniva la neve, e a me sinceramente fa anche piacere, altrimenti che inverno sarebbe? Già da un mese avevo calato la slitta dalla soffitta e mi sta in piedi in cucina (ci metto sopra le mappine ad asciugare) e tra i piedi, ma sono troppo pigra per riaffrontare la salita in soffitta, dove dovrei riportare anche le decorazioni natalizia.

Stamattina maschio alfa che è un uomo previdente, visto che deve farsi quelle due ore e mezzo di tragitto casa-lavoro tutti i giorni, è partito prima delle sette per non trovare troppo traffico per strada.

E così quando siamo andati a prendere la macchina condivisa, al buio delle 8, l’ abbiamo trovata così. Il buco nel parabrezza è il punto dove sta il sensore contro cui devo mettere il pass per farla aprire. Insomma, ci siamo divertiti a ripulirla e Orso ha pure fatto una palla di neve e, mannaggia, adesso che ci ripenso, l’ ha pure messa nel vano dello sportello, non dovrebbe squagliarsi, ma hai visto mai? Meglio se mi ricordo di toglierla oggi pomeriggio.

È vero che nel tunnel si andava a passo d’ uomo e quindi a scuola di Ennio, oltracqua, ci siamo arrivati alle 9 passate, ma abbiamo telefonato per avvertire. E oggi pomeriggio si rifà daccapo per recuperarli.

fotoPerò ci siamo messi d’ accordo che tiro fuori i pantaloni da sci e che chi mi spala il vialetto lo pago 20 centesimi. Ne volevano 50, ma gli ho fatto notare che possono tenersi la neve per fare un megapupazzo e quindi ci guadagnano anche loro. Anzi, magari voglio spalare anche dai vicini.

Tutto, pur di evitare un pomeriggio di wii e litigate. Meno male che c’ è la neve. Anche il giardino ha tutto un altro fascino con i rottami ricoperti.

Natura in città ad Amsterdam

IMG_6310Una delle cose che adoro di Amsterdam sono i cigni e gli aironi che se ne vanno a spasso per strada. In centro i cigni li vedi nuotare nei canali e se vai nel quartiere a luci rosse, davanti al noto e famigerato Casa Rosso, meta di tutti i turisti in viaggio di nozze, ne vedi a branchi, in attesa di cibo. Questo qui sopra invece mi sembra così dignitoso e blasé, anche se da solo, cosa strana per un cigno.

IMG_6170 Ma ancora più comuni in città sono gli aironi che se ne vanno a spasso per strada o svolazzano da un ramo all’ altro, cosa che fa anche un po’ ridere certe volte, quando tutto il povero ramo si piega solo il peso della bestia, sembra quasi l’ elefante che si dondolava sopra il filo di una ragnatela.

Un nuovo acquisto invece sono i pappagallini al Vondelpark. Originata probabilmente da pappagallini scappati dalla gabbia (o abbandonati da qualcuno che doveva andare in vacanza) negli anni si sono moltiplicati e formano quasi una colonia. È vero che in città per gli uccelli c’ è da mangiare e mancano i predatori, quindi niente di strano tutta questa fauna aviaria.

Sulla fauna aviaria seria subito fuori città vi racconterò invece in primavera, quando nidificheranno tutti gli ex-uccelli migratori che nel frattempo hanno scoperto che si sverna tanto comodi anche qui e che rinunciano al viaggetto nelle zone calde. Un po’ il contrario di quello che fa la fauna umana, che in inverno, se solo può, cerca di fare una scappata in zone più calde.

L’ Islam e la donazione di organi

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Maschio alfa e io abbiamo firmato da anni il codicillo in cui in caso di morte mettiamo i nostri organi a disposizione. Una volta ne abbiamo persino parlato con i bambini (sono stati loro a cominciare, facendo le solite domande, giuro) e a loro ha fatto un pochino impressione la storia dell’ integrità del tuo corpo, una cosa che specie a Orso, che è ancora piccolo, non piace affatto. Era l’ altroieri quando a ogni graffietto e perdita di sangue si metteva a piangere terrorizzato, noi abbiamo sempre reagito con calma e ultimamente riesce a sopportarlo meglio. Ma ancora ieri ci ha raccomandato:

“Quando muoio non voglio essere creminato“.

Ma dicevo dell’ Islam e della donazione di organi, come ci sono arrivata?

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