Il perfetto antistress

bax cellophan

(La foto non c’ entra, ma me l’ ha fatta Marina un paio di anni fa e mi piace).

Uuuuuffff, chi è che lo diceva che novembre è il mese dell’ introspezione, del raccolto, dell’ adattamento al buio e alle giornate brevi, insomma, del letargo? Io ho corso ininterrottamente come una trottola e ancora non mi sono fermata. Sarei stanca, ma come si fa a riposarsi? Sarei stressata, ma come si fa a destressarsi? Bè un sistema io ce l’ avrei se avessi tempo di praticarlo e ve lo racconto oggi su Genitori Crescono. Che è vero che l’ uncinetto per me da un paio d’ anni è una panacea antistress, ma come fai a uncinettare quando guidi, corri, cucini, stiri, metti a posto, carichi, scarichi, ammansisci i figli, trasporti i figli, ti trattieni dallo strangolare i figli che invece di collaborare fanno i tiratardi ipocondriaci?

Qui ci sono cose, cosine, cosette, la chiusura dell’ anno e l’ inizio del nuovo anno, un natale da organizzare, che ho una gran voglia di natale, a questo giro, ma tocca prima aspettare che passi Sinterklaas. I bimbi crescono, io che rotolo in giro come una trottola, maschio alfa che tiene botta, zio Italo e Paula che reggono il forte e ci facciamo un mucchio di risate insieme, che in fondo il privilegio di vivere insieme da adulto il quotidiano con tuo fratello o sorella è una chance rara che per quanto breve, va colta al volo per ripristinare tante modalità comunicative che ti porti dentro come un’ unghia incarnita (mio fratello è venuto per aiutarmi con Da Gustare e ne ho approfittato per metterlo al lavoro anche per tutte le altre cose).

Sono successe cose molto serie e molto stressanti questi ultimi due anni che vi racconterò in un’ altra occasione, presto, e che mi hanno dato modo di riflettermi e confrontarmi con molte persone. Ma sono risultate in cose belle.

E infine un’ anteprima che per me è come un regalo di Sinterklaas anticipato: ci sarà un libro di ricette, collettivo, il prossimo anno, e ci saranno altri libri collettivi e non, tutte cose che senza il web, e quindi senza di voi, non ci sarebbero state. Per ora grazie.

Ora devo trovare 5 minuti per farmi una skypata in pace con mia madre che da settimane mi vede solo correre e mi manda sms angosciati del tipo: ciccia, stai bene? Mi sto preoccupando, ce la fai? Hai un attimo per venire su skype? E a me mia madre che si preoccupa per me, a torto, che io quando corro sto benissimo, ecco, mi stressa assai.

Eeeh, come vorrei trovare due minuti per sferruzzarmi uno sciallino.

Amore fraterno

IMG_4145Oggi dopo settimane di latitanza causa lavoro, e pazienza e sopportazione del casino ai minimi termini, non solo mi ha punto la vespa della casalinga accurata, ma mentre ripulivo la libreria dagli infiniti aggeggi che ci si accumulano, perché tanto entri in cucina con delle robe in mano e trac, le poggi lì, siamo riusciti a mettere i bambini a fare i compiti.

E non solo erano relativamente concentrati e relativamente diligenti, che si devono essere disallineati i pianeti o non si spiega, ma c’ era persino del silenzio, dopo che sono riuscita a proibire a Ennio di ascoltare musica intanto che lavoravano.

“Non capisci, ascolto musica E faccio i compiti”.

“A scuola lavori ascoltando musica? No, eh? qui uguale” che non so voi, ma io ho avuto tre settimanine di lavoro matto e disperatissimo, fisico e mentale, e comincio ad avere un’ età, io e i soci ci siamo meravigliati di quanto sia durata la ripresa, ma appunto, non siamo più dei ventenni, e io tutto posso sentire tranne del rumore molesto. Perché i bambini hanno questo di speciale, sono delle piccole fabbrichette di decibel molesti. Ed Ennio, che non si dica che la Madonna non mi ha fatto la grazie, è un po’ più fabbrichetta del bambino medio.

“Lo fai appostaaaaaah” urlava il fratello in cerca disperata di concentrazione.

“Cosa”, faceva lui con aria innocente cliccando apri-e-chiudi il pulsantino della penna.

“Ennio, piantala di provocare o ti trito”, intervenivo io, che la presenza dell’ adulto pare abbia un suo perché.

Poi silenzio, io spolveravo, spostavo, smistavo, sedavo un attacco di disperazione da domanda difficile, continuavamo e veramente mi chiedevo che droga gli avessimo dato a colazione per vederli così buoni e diligenti a fare gli esercizi che avrebbero dovuto consegnare la settimana prima, ma non formalizziamoci sulle date.

Fino a che il provocatore occulto non ha colpito ancora (povero, non è lui, è la sua natura, lo disegnano così) suscitando l’ ira funesta del fratello, che con urla belluine, l’un contro l’altro armato, di botto me li vedo a tentare di accoltellarsi con la penna.

“Fermiiii, FER-MI, ma siamo matti, è pericolosissimooooh” che vorrei veder voi a urlare nel momento in cui hai in mano una brocchetta blu di cristallo di Slesia e non osi tirar fuori il dodipetto per paura di vedertela sbriciolare tra le dita.

Si voltano e mi guardano esterrefatti:

“Mamma, ma questo è amore fraterno”.

Ah, vabbè, se me lo dite voi.

Caino e Abele, signora mia, a me mi spicciano casa.

Ma il 9 novembre ci venite ad Amsterdam Da Gustare?

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Dove: Mediamatic, VOC-kade 10, amsterdam (ingresso parcheggio alla fine di Czaar Peterstraat).

Quando: sabato 9 novembre, quando vi pare dalle 12 alle 21

Cosa: si mangia, si beve, si fanno corsi di cucina, Masterlcass di vino, si balla, si ascolta musica dal vivo, si conoscono produttori di cose buone e altre belle cose che al momento mi sfuggono

Informazioni e iscrizioni: http://www.dagustare.com/tickets/?lang=it

Costo (solo prevendita): € 27,50 per ingresso, buffet e iscrizione di un mese a Mediamatic. Con sconto amici di Mammamsterdam: € 25,00.

Eh, lo so, tanto brava sarei a pensare e fare le cose, tanto pessima nell’annunciarle per tempo. Cioè, io ve l’avevo detto, vero che dopo il durissimo inizio d’ anno che abbiamo avuto, Marina a forza di calcioni nel sedere mi ha convinta a rifare Amsterdam da Gustare? No, mi sa che non ve l’ avevo detto. Qualche accenno, forse. Vabbè, lo rifacciamo il 9 novembre prossimo, è un sabato.

Dura dalle 12 alle 21, quindi potete passare quando vi pare per il fantastico buffet preparato da una serie di amici ristoratori (certe cose si fanno meglio con gli amici), per il vino al bicchiere o in Masteclass tenute dagli amici sommelier (idem, sugli amici), per scatenare i figli con alcune attività fatte apposta per loro (abbiamo fatto un patto con Erik del Laser Game al piano di sotto, ci fa lo sconto per intrattenerceli un po’ di tempo a spararsi addosso nel buio), per farvi raccontare da Rossanina del Santo, si proprio lei, tutto su intolleranze e alimentazione gluten-free. Si, ma è inutile che vi faccio la lista qui, se vi interessa quardatevi il programma e pace, tanto qualcosa che fa per voi la troverete per forza, a meno che non facciate gli stiliti nella vita.

Allora, ricomincio per chi si fosse perso le puntate precedenti: l’ anno scorso durante un caffè esplorativo con dei partner con cui ci eravamo piaciuti a colpo d’ occhio, mi è venuto in mente e ho buttato fuori che:

a me manca veramente un evento italiano in Olanda come dico io.

Ecco, lì in 20 minuti lo avevamo avviato. Gli dei a volte ti puniscono dandoti quello che vuoi. È stata una cosa incredibile, non abbiamo fatto a tempo a dirlo un po’ in giro che si è scatenato intorno un vortice di energie, tutti quelli a cui lo dicevamo sono saltati a bordo entusiasti, quelli a cui non lo dicevamo (magari perché ancora non ci conoscevamo) ci chiamavano per dire: ho sentite che stai facendo questa cosa, hai posto per me.

Insomma, in tre mesi avevamo un evento. Ci abbiamo lavorato giorno e notte sapendo che se coprivamo le spese cara grazia, ma ci piaceva troppo l’ idea di creare un contenitore di eccellenze enogastronomiche (e non solo) italiane. Per i gastrofighetti e per quelli che volevano essere convinti che c’ è una vita dopo il Mc Donald. Per gli italofili e gli italiani sparsi a cui mancano terribilmente il chinotto e i biscotti del mulino bianco e il bicarbonato (si, non mi chiedete il motivo, ma c’ è un feticcio del bicarbonato che agli olandesi manca totalmente (come gli mancano i pacchi da mezzo chilo dello stesso), per esempio io ho ricominciato a lavarmici i capelli e non credo che tornerò più indietro a questo giro. Capite che se devo accontentarmi delle bustine da 20 gr. che vendono qui per fare i dolci, sto fresca.

Come è andata lo vedete qui nelle foto.

Cosa ci ho guadagnato? Monetariamente nulla siamo andati un po’ sotto, ma non in maniera tragica. Ci ho guadagnato due amici fantastici, Hans e Sandra, che quando ho detto quella cosa ci eravamo visti venti minuti e basta. Ho scoperto quanto mi mancasse fare cose con Daniela e Sebastiano, come quando eravamo agli inizi dell’ avventura teatrale di Astaroth.

Ho scoperto che persone che sembrano assolutamente normali sono dei pazzi. Mi hanno fatto stalking per dei mesi dopo (da cui la scarsa voglia che avevo di riprovarci). Ma il pazzo occasionale ti può sempre capitare nella vita, e allora tanto vale divertirsi senza tenerne conto nel frattempo. Però è dura, finché dura.

Ho scoperto che con certe persone a cui volevo bene e di cui mi fidavo, che ecco, meglio che non facciamo più delle cose insieme. Ho scoperto che tanta gente di cui pensi: ma anche loro vedono gente, fanno cose, niente, non si rendono proprio conto del lavoro che c’ è dietro un evento del genere. E che non ti arricchisci. Come la gente che è convinta che se ti stufi del lavoro che fai, scrivi un libro di successo e vivi di quello. No, sul serio, ce ne sono. Ma non sono dei lettori.

Marina non l’ ho scoperta per niente, sono anni che ci conosciamo, che organizziamo cose anche piuttosto complesse insieme e che abbiamo nel frattempo imparato a leggere l’ una il libretto di istruzioni dell’altra. No, ma ci pensate, la donna precisissima, che mette tutte le cose in fila e non gliene sfugge una, che si stressa se non ha tutto sotto mano al posto giusto,  insieme a quella che si perde continuamente i pezzi per strada e poi quando li raccoglie ne porta a casa il triplo, ma comunque qualcuno di quelli originari le sfuggono (però mi ritrovo anche tante sorprese?) eh, ma sono tanto creativa, signora mia. Un team perfetto, naturalmente, ma quante camomille tocca bersi. La cosa migliore è che ci vogliamo un gran bene, that’s it. E non abbiamo ancora smesso di divertirci. E poi siamo due gastrofighette che lèvati, il che fa molto.

Insomma, ci siamo lanciate, e a questo giro abbiamo trovato uno spazio enorme da Mediamatic, una fondazione che fa cose molto belle e molto strane in materia di arte, tecnologia e società. Ci siamo annusate, ci siamo piaciute, abbiamo colto delle affinità di base e così ci ospitano loro in un fantastico capannone industriale dei primi Novecento. Un posto un po’ anarchico, molto tecnologico, molto sostenibile quando si può. Un posto dove tutta quest’ estate siamo state accampate ad organizzare cene e lezioni di vino nel Favelous, il pop-up restaurant nella favela di Andrea Sossi (si, un altro di quei pazzi creativi con cui mi incrocio a ogni piè sospinto) che se avete visto le foto sulla pagina Facebook già ne avete nostalgia anche voi.

Insomma, sono girate molte energie positive e sinceramente ne ho avuto un gran bisogno, perché quello che qui purtroppo non ho mai condiviso per bene è che i Diga sono molto, ma molto stanchi, gli sono successe tante , ma tante cose nell’ ultimo paio d’ anni e maschio alfa ed io da mesi passiamo notti insonni per capire come risolverci. Però ci è servito a capire che insieme agli Gnorpoli siamo molto felici e che dobbiamo lavorare su questo. Solo che, appunto, come ho detto tante volte, l’ ottimismo richiede un grosso sforzo di volontà e tanto lavoro dietro. E uno si stanca, per l’ appunto.

Insomma, manca poco a Da Gustare 2013, farlo mi è servito a chiarirmi un paio di cose su come mi piacerebbe continuare a lavorare nell’ eno-gastronomia e quando mi sono risolta tutto, ve lo farò sapere. Intanto se il 9 novembre vi volete aggiungere a noi, dovete iscrivervi in anticipo, ma se indicate come codice sconto “Mammamsterdam” il buffet vi costa € 25 euro.

Ve lo potevo scrivere molto meglio, ma sono sveglia dalle 4 e fra 9 minuti devo svegliare i figli. Vado a farmi un caffè. Non così buono come quello che Angelo, Dino e Marietta faranno a Da Gustare, ma quasi. E ce n’ è un gran bisogno.