Shaken, not stirred: S/conforto e le tecniche di respirazione

IMG_6511

Sono talmente abituata a viaggiare con Ryan Air che non mi ricordavo più che le linee aeree serie hanno i posti assegnati, così che mi sono dovuta spostare, ma avevo lo stesso il finestrino. E una volta atterrata e in attesa dello scatolone stracolmo di prosecco, carciofi e radicchi rossi di Treviso (e lane, non ci scordiamo le lane) ho guardato fuori dal vetro che ci separava dalla sala d’ aspetto di Schiphol e li ho visti seduti lì, con il naso immerso in un Topolino Pocket.

Una signora me li ha chiamati e ci saremmo baciati leccando il vetro senza remore batteriche, se in quel momento non fosse arrivato il mio scatolone e non li avessi potuti raggiungere fuori. Ci siamo abbracciati, baciati, detti che ci siamo mancati, e sussurrati parole dolci in segreto:

“Ti devo dire una cosa, ma te la dico all’ orecchio: io ti amo”, del mio Orsetto che mi guardava negli occhi. E poi ce ne siamo andati al Burger King che eravamo tutti stanchi e provati.

Eh, poi una volta rientrati cara grazia che sono riuscita ad aprire lo scatolone e mettere i carciofi in frigo (e infatti il formaggio e il salamino svizzeri stanno ancora nel borsone, ora che ci penso) e cercare di metterci a dormire. Cosa che tra traslochi vari non è riuscita per niente, e alla fine eravamo in tre nel lettone, come Cornelia madredeiGracchi con i suoi gioielli uno a destra e uno a sinistra, a respirare e cercare di rilassarci, ma niente.

“Mamma, proprio non ci riesco, ho pure fatto shanà, ma niente”.

Fare shanà è un tentativo di quando ho seguito un corso di meditazione Acem, che ci si concentra sul respiro e ti ripeti una parola che ti assegnano, a me shanà, appunto, e meditare regolarmente non mi è mai riuscito, ma a volte, se mi ricordo, chiudere gli occhi e ripetermela forse aiuta e per disperazione l’ avevo insegnata al quel gufetto insonne di Ennio.

“Allora ci sdraiamo, respiriamo e facciamo il body-scan“, che una che ha le amiche spiritual-sciroccate che la portano a fare le camminate sul fuoco, alla lunga quel paio di assi nella manica se si concentra li tira fuori, se funzionassero.

“Mamma, tu dici che devo respirare dalle dita dei piedi, ma io non ci riesco”.

“No, non dico che devi respirare dalle dita dei piedi, dico che quando respiri prova a immaginarti come in un cartone animato un raggio blu di respiro che ti sale dai piedi e quando lo espiri diventa rosso e si porta via tutti i pensieri che non ti fanno dormire”.

Hai voglia. Io poi avevo in mente quel paio di risultati elettorali che avevo fatto a tempo a sbirciare prima di trasformarmi, inutilmente, lo dico subito, nel guru della respirazione de noantri. E il sonno, nonostante shanà, e tutto il resto mi era passato, la stanchezza no.

“Ah, ma quindi me lo devo immaginare che respiro dai piedi?”

Immaginazione, quella che ci è mancata a tutti quanti. Io un po’, nel mio sano cinismo, non ci avevo mica creduto che la gente non si sarebbe fatta fregare per l’ ennesima volta dalla lucertola nazionale. Che lui si che gli assi nella manica li sa tirar fuori.

Però ecco, io sono contenta di aver votato chi ho votato. Ho persino pensato un pochino su come agire strategicamente, che la legge elettorale che abbiamo ci vuole una laurea in ingegneria aeronautica per capirla, ovvero il moto di fede che ti dice che anche una massa di acciaio può librarsi sopra le nuvole. Non ho capito il sistema ma ho fatto come consigliava chi dice di capirlo.

E girare per il nord Italia in treno in questi giorni, annusare umori, dubbi e paure della gente, toccare con mano la differenza tra le ferrovie lombarde, quelle venete e quelle ticinesi e altoatesine, la metro a Milano e quella a Torino, contare i negozi che chiudono e quelli che aprono, parlare con insegnanti, giornalisti, avvocati, imprenditori, agrari, operai e impiegati, ex-grillini, aspiranti grillini e grillini convinti, destrorsi e sinistrorsi, liberali e progressisti, PD-isti per cocciutaggine e principio, ex delusi da Berlusconi, parlare di cose neutre come i figli che abbiamo e quelli che siamo stati, chiederci dove stiamo andando e come uscirne e ricordandomi che la mia cifra filosofica è sempre stata quella dell’ ottimismo come sforzo della volontà, che a volte me lo ricordo anche quando casco in quelle buche profondissime che stanno nel mio carattere, perché proprio perché ce l’ ho so che ne posso riuscire, ecco, tutto questo mi ha ricordato che forse usciremo tutti insieme anche da questa buca qui.

Ma so anche che questo avrà un prezzo umano altissimo, l’ ho visto in Polonia tra il 1989 e il 1991. I vecchietti e gli indigenti e i malati e i poveri sono schiattati come le mosche, ma questo le statistiche non te lo dicono quasi mai. La mia consolazione è che con internet abbiamo i guru populisti, ma abbiamo anche tante belle teste che fanno controinformazione. Prima o poi affineranno i mezzi anche loro. O schiatteremo come le mosche tutti quanti.

Inspira, espira, i tuoi alluci sono la sola certezza di contatto con il suolo.  Ad averli.

Conclusione/i del Tour del Cavolo

Fatta. Fra un paio d’ore prendo l’aereo da Treviso e rientro dai maschi che mi sono mancati moltissimo. Fatto eccezionale, visto che sono arrivata stanca morta in Italia e la prima parte del giro prevedeva grandi spostamenti in treno e in teoria non avrei dovuto avere l’ energia per farmeli mancare. Ma avrei voluto averli con me, se non fosse stata una cosa troppo faticosa per loro. 

Ho scoperto tutte le ferrovie di Veneto, Lombardia, Piemonte e Ticino, mi sono affezionata alla stazione di Chiari che non aveva biglietteria e da cui sono transitata un paio di volte, affidando la borsa ad altri passeggeri mentre mi cercavo il capotreno per fare il biglietto. Ho macinato chilometri tirandomi dietro il borsone pieno di regali all’ andata e di libri al ritorno. Tutte le volte che ho potuto sono schiantata su letti e divani amici dormendo il sonno pesante del giusto. Per poi svegliarmi regolarmente alle 6 di mattina, che ho un’ età e i letti non tuoi a volte bisogna avere il tempo di farseli amici e io questo tempo non l’ho avuto.

Ho visto amici vecchi e nuovi, incontrato persone che so che sono fantastiche, le conoscevo su Internet, ma guardarsi in faccia e spalpazzarsi di persona non ha prezzo. Abbiamo parlto di tante cose bellissime, mi hanno raccontato storie personali di cui sono grata come sempre, mi sono stati ad ascoltare.

Abbiamo deciso di fare libri insieme, corsi di vino insieme, vacanze insieme. A ogni tappa ho rimpianto di non avere la leggerezza di bagaglio e il tempo per farmi un giro. A volte c’era la neve, a volte un sole bellissimo.

Grazie. Grzie ai maschi che sanno bene che io ogni tanto ho bisogno di queste fughe e siccome ho la testa strana che ho, non posso semplicemente andarmene alle terme e riposarmi, devo sfinirmi fisicamente ancora di più. Grazie a tutti gli amici che mi hanno accolta, che sono venuti a trovarmi, che mi hanno nutrica, coccolata, fatta sentire importante regalandomi il loro tempo. Grazie per le storie, i pranzi, le cene e gli aperitivi. Grazie per la pace e i giri di cervello. Per i passaggi e le connessioni internet. Grazie al nipotino Arturo nella delizia dei suoi tre anni, che mi ha ricordato che meraviglia di fiducia e che idrovore di energia sono i bambini di 3 anni. (E grazie alla mamma di Arturo a suo papà mio cugino).

Fra un po’ si ricomincia con la vita solita, fra pochi giorni viene la mia mamma e appena riesco a elaborare il tutto, vi racconterò. Per ora torno più carica di quando sono partita.

Il system administrator e i computer scolastici

IMG_6520Nelle scuole dei miei figli in ogni aula ci sono dei computer a disposizione per le lezioni, oltre che alle lavagne elettroniche che sono fantastiche, ci scrivi, ci proietti, le usi con il touch screen (e se non le sai usare bene, si impallano, come è successo a me durante una lezione sulla struttura dei racconti che ho fatto ai bambini). Poi in corridoio ci sono delle postazioni per il lavoro individuale.  Continua a leggere Il system administrator e i computer scolastici

Mistero, trascendenza e come parlarne ai bambini

Cari tutti, un saluto al volo nel mezzo della Tournee del cavolo. Sto incontrando persone deliziose, ci facciamo delle chiacchierate bellissime, e ieri, nonostante svariati scioperi di treni e bus tra Milano e Torino, a Carignano abbiamo fatto una maratona in cui abbiamo spaziato ovunque. Dico solo che abbiamo iniziato verso le 20.30 e a mezzanotte abbiamo deciso di cavarci di torno non perche non avessimo altro da dirci, ma perche abbiamo tutti un fisico non piu bestiale.

Stasera alle 18 saremo alla libreria Belgravia a Torino in via Vicoforte e so che mi raggiungeranno diverse amiche di blog che avro piacere di rivedere o incontrare di persona per la prima volta. Inoltre vi linko un’intervista per un programma di libri che si chiama Voltapagina.

Vi lascio con una domandina semplice semplice che e stata posta ieri, e secondo me e molto interessante:

ma quelli di voi che vengono da famiglie devote e da piccoli partecipavano al rosario, a cosa pensavano per sopravvivere alla noia?

La mia risposta e che non me lo ricordo, secondo me mi abbandonavo al ritmo e all’attivita’, anche perche lo dicevamo in latino e questo distrae. Un’altra partecipante di ieri si ripassava le moltiplicazioni e le tabelline, suo marito si sollevava mentalmente sul soffitto e guardava la scena dall’alto (poi uno dice le extra-bodily experiences).

E voi, quando recitate/recitavate rosari o altri mantra, vi succede/succedeva di distrarvi o pensare ad altro? E a cosa?

Sabato 16 ci vediamo a Milano per la Tournée del cavolo

Milanesi, sorelle, popol blogger mio, avevo esordito così. Ma non avevo fatto i conti con il Carnevale ambrosiano, per cui venerdì a Milano molte scuole sono chiuse e chi può prende i figli e scappa fino a domenica sera (questa cosa che da Milano la gente nel weekend scappa, mentre da Amsterdam non ci schiodiamo, anzi, ne arrivano degli altri, dovrebbe ispirarmi ispirate considerazioni ma a questo giro, passo).Cop_SUMMA

In ogn i caso se sabato 16 siete in giro, alle 17.30 mi troverete alla Libreria Il Mio Libro, in  Via Sannio, 18 – 20137 Milano, grazie a Cristina Di Canio che gentilmente ci ospita. Per il dopocena tra blogger invece rimandiamo a giovedì 21, dopo la presentazione a Cremona, tocca aspettare dopo Sanremo per i dettagli perchè in questo momento queste signore sono in ben altre faccende affaccendate.

Venerdì 15 febbraio sono a Brescia con il Libro del Cavolo

Cop_SUMMAStasera l’ apericena con cui aprire i corsi di vino della nuova stagione, ho finito di cucinare il grosso, fare mente locale su prodotti e prezzi, finire il penultimo bucato, promettere di fare le borse dei bambini prima di uscire, chiarito alcuni silenzi professionali e forse in quesdto momento dovrei fare il check-in o non si capisce altrimenti come faccio a uscire domattina di casa armi e bagagli. L’ unica cosa che è strapronta sono i regali per i vari amici, in compenso da ieri, pomeriggio selvaggio con amichetto in casa, mi sono persa il cellulare e pace. Metterò un messaggio in segreteria telefonica e quando torno ci si pensa. Stamattina ancora l’ osrtottista con Ennio e poi vedremo.

Quello che invece non devo scordarmi di dirvi è questo: Domani sera inizia la tournée del cavolo a Brescia. Fino al 24 febbraio sarò in giro in Nord-Italia per presentare il mio libro e vedermi con amici di vita e di blog, con alcuni finalmente dopo anni di frequentazioni web ci vedremo in faccia.

Bookstop Libri&CoffeeE cominceremo all’ ora dell’aperitivo alla libreria Bookstop, Via Leonardo Da Vinci, 5, 25126 Brescia, alle 18.00 9ma quanto è caruccia, questa libreria?) Chi c’ è?

Quindi, ricapitolando: sono senza ippiphone, quindi isolata dal mondo, non ho fatto il check in ma mi troverete al telefonino italiano. chi ce l’ ha. Oppure dovrete stanarmi qui.

 

One billion rising ad Amsterdam

Avvertenza: il video che segue è un po’ una mazzata alla nuca. Ma la realtà è molto, ma molto peggio. Però è anche molto, ma molto meglio. per questo ci vorrei essere anche io, domani, ed esserci con i miei figli.

“Domani in tutto il mondo ci saranno iniziative, manifestazioni, flash-mob contro le sopraffazioni e la violenza sulle donne. Ci saranno anche ad Amsterdam, e in particolare:

– alle 15 in Piazza Dam un flash mob, solo che a quell’ ora i genitori accudenti stanno recuperando i figli da scuola e anche se siamo sulla via della beatificazione, il dono dell’ ubiquità ci manca.

– alle 16 ci sarà al centro dibattiti De Balie, in Leidseplein, un incontro dal titolo:
A memory, a monologue, a rant, a prayer and a debate

– alle 19.30, si balla al Panama, in Panamalaan, ci si arriva in 3-4 fermate dalla stazione centrale con il tram 26.

Per saperne di più guardate qui.

Io provo ad andare al Dam con i figli che posso, ma non so se ce la faccio. Peccato, perché trovo davvero importante esserci, ed esserci con loro.

Cos’ è, perché lo trovo importante, perché voglio farne un momento educativo per i miei figli (tanto per stimolare un po’ di domande difficili per le quali mi toccherà pensare a risposte del cavolo, che a noi gli stimoli non mancano mai), se =siete arrivati qui per me, un’ idea di come la penso ormai ce l’ avete, se ci siete capitasti invece con le parole chiave, siete probabilmente consapevoli da soli di cosa si tratta e che idea ci sta dietro.

Io credo che questo tipo di iniziative, anche se sembrano tempo perso e aria fritta, hanno un potere di modello, di esempio, di darci un attimo di riflessione, ricordarci il tanto che ognuno di noi, individualmente e tutti i giorni, può fare per cambiare la propria vita e il mondo. Io intanto, per non saper né leggere né scrivere, mi sto studiando qui la coreografia.

Andare ai concerti con i bambini (Kaiser Chiefs)

IMG_6491
Quando ho conosciuto maschio alfa non ho capito subito che sotto i riccetti morbidi di un ragazzo gentile e orsacchiottoso si celasse un musicofilo rocckettaro duro e puro. Ma proprio tutto, eh, metal, trash, punk, tutto l’ underground con inoltre deviazioni verso Beethoven e Shostakovic e dintorni. E opera. Secondo me gli è piaciuta all’ inizio l’ idea di una ragazza italiana perché mi corteggiava con frasi tratte dalle arie d’ opera. (Tutto questo 22 anni fa la settimana scorsa, per chi ama le date). Continua a leggere Andare ai concerti con i bambini (Kaiser Chiefs)

Scialba della Zozza: ragtime

cool-walk-in-closets-1-500x414Oggi troverete un post della mia gemella siamese, la casalinga pigra, su Genitori Crescono. Lei che è una sciacquetta, diciamocelo, le voglio benissimo, ma la verità è quella e non bisogna nascondercela su quelli che amiamo, ha deciso di parlare del suo trucco segreto della pezzetta. Tsè. Noi che siamo cresciuti con la nanny, le cose volgarmente pratiche le chiamiamo con i nomi inglesi: spread and buttersafe-sexstitch and bitch. E quindi la pezzetta, che pesantezza, che pedestrità, io la chiamo, ovviamente, rag. Oggi, quindi, ragtime. Continua a leggere Scialba della Zozza: ragtime

Maledetta primavera ad Amsterdam

fotoNon è stato un inverno rigido con temperature sotto lo zero per giorni e giorni. Ha nevicato un paio di volte, ma rispetto alla norma ci sono anche stati molti giorni di sole. Certo, quando leggo che a Pescara e Ofena ci sono 20 gradi qualcosa la penso, ma me la tengo per me.  Continua a leggere Maledetta primavera ad Amsterdam