Amsterdam da Gustare ai cantieri navali NDSM-werf: come arrivarci

Quando ho avuto a luglio l’ illuminazione che io avrei voluto organizzare un evento eno-gastronomico italiano senza le finte italianitudini che vanno tanto all’ estero, e soprattutto in Olanda, io sapevo che avrei voluto farlo ad Amsterdam noord e la poetica post-industriale, i capannoni con le feste fighe eccetera. La mia passione per i bordi sfilacciati di urbanizzazione tra acqua e terra  l’ avevo già raccontata altrove. Abbiamo deciso di farlo all’ NDSM-werf, prendendoci una scatola vuota che oggi trasformeremo in un pezzetto d’ Italia come piace a noi, per la festa, aperi-cena, maratona di degustazioni guidate, gioielli, musica, viaggi, piccoli produttori e pazzi vari che ci vengono a dare una mano e a visitare. Vi dovesse venir voglia in extremis di partecipare, andate alla pagina dei biglietti qui: http://www.dagustare.com.



Però mi rendo conto che se uno non ci è mai venuto nella zona NDSM-werf, un paio di indicazioni tocca darle e siccome io sono un tipo visivo, ve le do tipo fotoromanzo. Si arriva con il traghetto gratis da Amsterdam Centrale, una volta entrati in stazione andate in direzione del binario 15, uscite, attraversate la strada e un po’ sulla sinistra ci sono i traghetti. prendeto quello più a sinistra di tutti con destinazione NDSM-werf e vi fate una crocierina di 10-15 minuti, che è bellissima a non doverla fare 4 volte al giorno se abiti da quelle parti. Quando scenderete dal traghetto vi hanno aperto sotto al naso questo caffè: Voi proseguire in direzione dei container,


e prima di arrivarci, ai container girerete sullo stradone a destra a questo angolo qui, che come dice il cartello, è il TT Neveritaweg. A questo punto vi troverete davanti questi cantieri navali qui:
È un capannone enorme, subito all’ inizio c’ è lo skatepark, poi proseguirete lungo una gigantesca porta scorrevole blu che sabato è l’ ingresso del mercatino delle pulci delle IJhallen che finisce alla 16, quindi voleste farvi un giro di pulci, venite prima e fatevelo. Ma noi siamo ancora più avanti, all’ estremità opposta (e più lontana dal traghetto) del capannone.
Per la precisione, noi siamo qui, nel piccolo edificio più basso (piccolo, piccolo. Rispetto al resto è piccolo, ma è enorme, sappiatelo). E si entra da quelle porte a righe gialle e nere che vedete.
Alle spalle del nostro ingresso c’ è questo posto  bellissimo, il caffè Noorderlicht, che adesso che avete imparato la strada ci potete tranquillamente tornare, no?
Mentre dentro al capannone, doveste entrare dal lato del mercato delle pulci, ci trovate queste robe qui. La bici è originale vecchia da fornaio e la vendono, sappiatelo.
Insomma, io fra due ore sono lì ad appendere foto e scaricare pallet e allestire cucine e bar e negozi e atelier di attività. E domani dalle 16 alle 23 vi aspettiamo. Peccato non si possano comprare biglietti direttamente all’ ingresso. Ma se vi volete rifare le scorte di vino, olio, torroni artigianali e panettoni, fate prima a venire qui.

Non sono una madre perfetta (e qui ne ho le prove)

Sono un po’ di anni che sono scesa a patti con l’ idea che no, non sono una madre perfetta, ma che faccio del mio meglio, tento di migliorarmi e pace. Il dubbio mi era venuto un giorno in cui figlio 1 era piccolo e neanche so se figlio 2 fosse già pervenuto, ma comunque eravamo stanchi, stressati, infelici e con maschio alfa ci siamo presi un momento per sederci sul divano, fare il punto della situazione e io avevo in braccio il diario di gravidanza  poi diventato il diario di Ennio (il precursore su carta di questo blog) per prendere appunti.

E come facevamo più spesso prima che ora, aveva diviso una pagina con una riga verticale per dividere pro e contro. Tra i contro, parlando, saltò fuori il discorso su quanto mi sentissi in colpa per non fare niente bene. All’ epoca avevo un figlio piccolo, una depressione post-natale di cui ci siamo resi conto anni dopo, una scuola di lingue da mandare avanti, il teatro che era l’ appiglio per la mia salute mentale, alcune cariche qui e lì in associazioni e gruppi, e hobby e una vita sociale. Ed ero sempre stanca.

Maschio alfa cascò sinceramente dalle nuvole: “Hai i sensi di colpa? E per che cosa, fai quello che vuoi, che a me va sempre bene”.

Ho i sensi di colpa? Cavolo, si, ho gran sensi di colpa. E sono funzionali? Ma neanche per sogno. Insomma, quello è stato l’ inizio, ho cercato e trovato sostegno, poi un po’ la fiducia in noi stessi e il senso di essere e voler restare un team, io e maschio alfa, anche se lui rientrava la sera ed io colma di gioia, arriva il cambio finalmente, e lui entrava, posava la borsa, guardava il caos intorno, sospirava e poi andava a chiudersi in bagno. Per dire che la consapevolezza è una cosa, ma poi per ottenere dei risultati duraturi nel tempo tocca lavorarci e lavorare è fatica. Ma si impara a distinguere tra le fatiche sterili e quelle costruttive.

Questo per spiegare come mai siamo arrivati a questo video per Genitori Crescono. Ma vi ho promesso delle prove e quindi ve le do anche.

Io sono 4 mesi che sto trascurando la mia famiglia (e me stessa) perché mi sono inventata l’ evento eno-gastronomico di sabato prossimo, Amsterdam da Gustare. Il bello è che non mi sento in colpa che ci lavoro giorno e notte, che ho dei soci fantastici e tutto questo invece di stancarmi mi dà una grande energia. sto facendo quello che ho sempre voluto fare, non ci diventerò ricca, ma ho creato una cosa per cui mi stanno facendo i complimenti. Fossi in voi verrei a dare un’ occhiata sabato, se siete nei paraggi, alcuni miei amici arrivano persino dall’ Italia per questo e si accamperanno a casa mia (e sono una pessima madre, perché manderò i figli a dormire dagli amichetti quella notte o due, per fare spazio agli ospiti e perché lavorerò ininterrottamente per tutto questo.

Per acquisire bonus da spendere con i genitori di detti amichetti venerdì sera mi sono procurata 5 bambini a cena e 4 hanno dormito qui. Uno è vegetariano, l’ altro mangia halal, uno non mangia pasta e l’ altro rifiuta il riso e l’ ultimo da qualche mese  sta riducendo sempre più il suo parco cibi accettati. Gli ho preso la pizza surgelata del supermercato e pace.  Il giorno dopo ne avevo ancora un altro a mangiare e dormire; maschio alfa su mie istruzioni ha fatto la minestra di stelline al pomodoro con due barattoli di lenticchie (io che sono la cantrice della zuppa svelta di lenticchie lessate in proprio gli ho molato la ricetta e comprato i barattoli. A proposito di eccellenze enogastronomiche italiane che sto procurando per sabato. Coerenza, il tuo nome è il mio).

E il 2 dicembre dovrò smontare tutto l’ evento, spero qualcuno resti ad aiutare e quasi sicuramente salterò i festeggiamenti di san Nicola in famiglia con suoceri e cognati, che per fortuna a mia suocera l’ ho detto subito, lei ha provato a contare le volte che mi sono rimangiata last-minute dei festeggiamenti famigliari, io me ne ricordo una sola e la percezione è tutto nella vita, andranno i maschi Diga senza di me. Ma il regalo per il cognato toccatomi in sorte ce l’ ho e la rima la scriverà maschio alfa per una volta e pace. E sapete qual’ è la parte migliore in tutto ciò? Che finalmente dallo scorso anno i miei figli non credono più in San Nicola ed era ora, mi sto risparmiando quest’ anno tutta la manfrina delle scarpe, delle sorprese, delle carote per il cavallo. Non siamo neanche andati alla sfilata in centro per la prima volta. E o provato a introdurre il concetto che a san Nicola i regali celi facciamo tra noi e perché già che ci siete non ne fate una a me e a papà, ma si sono levati alti lai e “non possiamo sprecare i nostri soldi per farvi i regali” e per quest’ anno la lascio qui.

Sul discorso di tenere il gioco ai figli su babbo Natale, santa Lucia, la Befana e san Nicola, si sono espresse meglio di me Serena qui  e qui e Zauberei qui, abbiamo fatto del nostro meglio e anzi, la mia amica americana che non crede in san Nicola e ha DOVUTO dire alla figlia che non esiste ed è una stronzata e sua figlia a 4 anni HA DOVUTO dirlo a tutta la classe e poi i genitori degli altri bambini la guardavano male e lei non capiva perché, cosa c’ è di male ad essere onesti, voglio dire, mi è stata di grande esempio. Ma io sono felicissima che non ci credano più, una fatica in meno. E meno male anzi che figlio 1 lo scorso anno l’ ha scoperto un po’ prima del 5 dicembre che san Nicola non esiste e io gli ho fatto giurare su tutto quello che aveva di più sacro che non avrebbe rovinato la festa al fratello, e lui devo dire è stato eroico, se si pensa che una sera di litigi folli ha urlato piangendo: “io sono così arrabbiato con lui che quasi quasi gliela dico la cosa che non deve sapere” e le mattine che io ero in coma e mi scordavo prima di andare a dormire di mettergli la sorpresa nelle scarpe mi piombava nel lettone per dirmi: “ma ti sei ricordata?” e io urlando correvo di sotto a infilare la sorpresa mentre lui distraeva il fratello. Ecco, se adesso voi avete figli piccoli e vi state stressando a gogo, sappiate che prima o poi passa. E che magari con qualche anno di pazienza e paghette rischiate persino che i figli vi facciano a voi il regalo di natale.

e per san Nicola quest’ anno devo proprio decidermi a regalare a maschio alfa una macchina per il caffè dummy-proof per introdurre la sana pratica di alzarsi prima della mamma, farle il caffè e portarglielo a letto, perché dopo tanti anni di tentativi con senso di colpa di essere una madre perfetta, io posso finalmente dire con serenità che non lo sono, che va bene così, che i miei figli sono felici uguale e stanno venendo su tanto bene e che finalmente mi merito qualche vizio pure io. E così spero anche di voi.

Certo, la vita sociale va a ramengo, con il teatro riprendo a gennaio se sono ancora viva, le cariche le lascio volentieri ad altri e il mio volontariato si limita a fare focacce e portarle in giro (ieri insieme al vino ai volontari del seggio delle primarie), ma diciamo che io sto meglio, Sarò una pessima madre, ma chi se ne frega. Come diceva Calvin a Hobbes: “trovo che la mia vita si semplifichi notevolmente se riesco a mantenere le aspettative basse”.

informazione di servizio: come votare per le primarie nei Paesi Bassi

Questo l’ ho aggiunto dopo perché lo trovo fantastico.

Ricevo da amici più bravi di me nell’ impegno politico quotidiano una mail di servizio che vi giro volentieri. E siccome  posto qualcosa di direttamente riconducibile a un partito politico, ci metto anche un paio di istruzioni, che non vorrei che qualcuno mi scambiasse per la bacheca parrocchiale ed è meglio precisare. Nessuno mi ha chiesto di pubblicare questo e se l’ avessero fatto sarei stata costretta a dire di no, sono contenta quindi che ci sia stata questa delicatezza nei miei confronti (ho un brutto carattere, si sapeva). Lo posto perché mi ha fatto sinceramente piacere sapere che c’ è questa possibilità anche vivendo nei Paesi Bassi, visto che una volta una delle cose che diventavano un hobby costoso quando eri emigrante era l’ esercizio dei propri diritti civili o sua parziale perdita, a meno di non spendere soldi per biglietti rientro eccetera. Poi ci hanno dato il voto all’ estero, che non ha dato i risultati previsti da chi ce l’ ha concesso, il che dimostra quanta all’ epoca fosse la distanza tra chi ci governava e credeva di conoscere l’elettorato migrante tradizionale e tra coloro che anche a causa di tale distanza avevano deciso di impiegare i propri talenti altrove. Poi abbiamo scoperto il concetto di cervello in fuga e vabbè.

Posto questo non perché io sia felice ed entusiasta di votare Pd, tuttaltro. Nelle ultime consultazioni elettorali sono sempre stata costretta a votare turandomi il naso, ma il punto è che negli ultimi 15 anni abbiamo votato il male minore. Anche se ho ottimi e cari amici attivi con IdV, non sono molto felice dei partiti-testimonial, e tante cose che dice e fa di Pietro non riescono a convincermi. Quando ha tirato fuori Grullo, scusate mi è sfuggito il refuso freudiano e lo lascio, ma intendevo Grillo, sinceramente mi è dispiaciuto per i miei amici, iddivvini al loro posto avrei avuto la sensazione di aver sprecato il mio tempo.

Come mi dispiace per quei miei conoscenti, tradizionalmente elettori di destra, che a Firenze hanno votato per Renzi perché lo conoscevano personalmente e gli dava fiducia. Bella fiducia, se fa così da sindaco, figuriamoci se finisce a fare dell’altro, No grazie. Invece mi interessa ancora votare Pd, anche se come tutti gli elettori storici ne sono delusa, non perché sia il ‘meno peggio’, ma perché io sono di sinistra e non posso essere diversamente. E voglio informarmi ancora un po’ ma della Puppato mi parlano un gran bene, leggo di lei in giro anche se all’ inizio sembrava avesse la peste da quanto poco se ne parlava. Ecco, insomma, sono contenta di poter votare per le primarie in Olanda, anche solo come esercizio di pensiero. Come e quando e dove, leggetelo sotto.

E per favore, se mi volete informare di cose che succedono va tutto bene, ma non mandatemi richieste esplicite di pubblicazione a meno che non siate miei amici e fratelli di latte e lì ve lo posso perdonare. E non crediate di potermi asfissiare con il Pd in futuro, che come ho già detto non mi rappresenta per niente. Ma il fatto è che io e milioni di altri rappresentiamo il Pd e prima o poi, gutta cavat lapidem, riusciremo a creare con sistemi democratici il partito che fa per noi.

Primarie per un’ Italia migliore, si vota anche in Olanda

In Italia come all’ estero il 25 novembre 2012 si terranno le elezioni primarie della coalizione di centro-sinistra per scegliere il candidato Presidente del Consiglio in vista delle elezioni politiche della primavera 2013.

La coalizione Italia Bene Comune raggruppa ufficialmente:

Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e il Partito Socialista Italiano.

Chi sono i Candidati? (Si puo’ votare solo per un candidato)

PierLuigi Bersani: Parlamentare e Segretario del Partito Democratico

Laura Puppato: Consigliere Regionale Partito Democratico della Regione Veneto

Matteo Renzi: Sindaco di Firenze

Bruno Tabacci: Parlamentare ApI Assessore al Comune di Milano  

Nichi Vendola: Presidente della Regione Puglia

I programmi ed i curricula si possono consultare sul sito www.primarieitaliabenecomune.it

Come si Partecipa dall’ Olanda?

Tutti gli italiani residenti ( e non) all’ estero (iscritti o no all’ AIRE) che hanno compiuto 18 anni possono votare il 25 novembre 2012 dalle 10 alle 20.

Vi sono tre seggi: 
·        
Amsterdam si vota presso l’ Associacao Portuguesa de Amsterdam, in Willem Schoutenstraat 1 1057DL  Tel : 020-6831465 
·        
Delft presso il Centro Italiano Delft Bieslandsekade 68 2612 JX Delft Telefono 015-2126347 
·        
Enschede presso il Circolo Sardo Eleonora d’ Arborea Denneneweg 154 7545 WL Enschede Tel: 053-4333714

Per votare bisogna essere iscritti all’ albo degli elettori . Ci si puo’ iscrivere online (pd.olanda@gmail.com per Delft e Enschede    e  primarie.amsterdam@gmail.com per Amsterdam ) oppure recandosi il 25 Novembre in uno dei seggi elencati qui sopra.  Per votare bisogna recarsi in uno dei seggi elettorali in Olanda con un documento valido (anche olandese) e versare un contributo simbolico di 2 euro, .

Oppure, un altro modo di votare è votare online. Bisogna registrarsi sul sito https://votoestero.primarieitaliabenecomune.it/P0_WELCOME.aspx  entro le 20:00 di Martedi’ 20 Novembre 2012. Poi si seguono le istruzioni riportate sul sito.

Quando si vota:

Il primo turno si svolgerà il 25 novembre 2012 dalle 10 alle 20. Qualora nessun candidato raggiunga più del 50% delle preferenze, si procederà a un secondo turno di ballottaggio il 2 dicembre 2012. dalle 10 alle 20

Ringraziamo per la consapevole responsabile partecipazione,   

Il comitato per le primarie in Olanda.

 

Pre-ludiando ad Amsterdam l’ 8 dicembre

Oggi vorrei presentarvi questo spettacolo segnalatomi dalla mia amica Carla Regina, perchè mi sembra una cosa bellissima, che io purtroppo mi perderò perché l’ 8 dicembre sarò in Italia a presentare il mio libro alla fiera della piccola editoria di Roma. Ma magari ci può andare qualcuno di voi.

Si terrà all’ istituto Italiano di Cultura, in Keizersgracht 564 ad Amsterdam alle ore 20.00. Leggetene la genesi e la descrizione e ditemi se non è bellissimo:

“Aspettiamo . Ascoltiamo. Aspettiamo”.

Ispirato liberamente alla nota piece teatrale “Aspettando Godot”di S.Beckett, lo spettacolo prende spunto dall’accezione latina della parola “Pre-ludio” (preparazione del gioco).

Cosa avviene mentre si aspetta di  “giocare”, si aspetta che qualcosa accada, che qualcuno arrivi? E` il momento del gioco il piatto forte della nostra esistenza, o piuttosto l`attesa stessa?

2 musicisti  e una cantante/teatrante e una compositrice, si interrogano su questo tema usando gli strumenti a loro disposizione, il piano, il violoncello, la voce, la scrittura.

“Siamo contenti. (Silenzio.) E che facciamo, ora che siamo contenti? (Silenzio). Aspettiamo. Ascoltiamo. Aspettiamo“.

Maria Gabriella Bassi (pianista e docente di pianoforte presso il Conservatorio N. Rota di Monopoli) e Claudio Mastrangelo (violoncellista e professore d’orchestra nell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari) si uniscono in gemellaggio con la cantante/teatrante Carla Regina, e con la compositrice ,formatasi in Italia e in Francia e residente a Houston (USA) Tiziana De Carolis.

Il cast si arricchisce sia pur idealmente, del  compositore Gabriel Yared, premio Oscar per la colonna sonora de”Il paziente inglese”, con “Sogno di  luce”, scritto per la pianista Gabriella Bassi.

www.carlaregina.com

www.mariagabriellabassi.com

www.tizianadecarolis.com

www.gabrielyared.com

Istituto Italiano di Cultura

Keizersgracht 564, 1017 EM Amsterdam
www.iicamsterdam.esteri.it

email :   biblio2.amsterdam@esteri.it

tel: 020 6263987

Il patto di fiducia

Sto organizzando due eventi, uno per professionisti della ristorazione, buyer e importatori e uno per il pubblico per il 1 dicembre, che vi dirò dopo. È da settembre che sto trottando e posso già dire ora che questo è il più grosso progetto della mia carriera di cui ho responsabilità e controllo. Ma insomma, questa è una settimana de fuego e comunque stanno arrivando i campioni da far degustare, ieri, per esempio, questo che vedete sopra e che per dovere d’ ufficio ho dovuto assaggiare.

E tra il primo e il secondo strato c’ era un fogliettino di separazione, con una cornicetta semplice semplice intorno e in mezzo il testo, un testo un pochino all’ antica e quasi commovente nella sua semplicità.:

“Si ringrazia della fiducia accordata” (ma prego, signor Masoni Pietro, è stato un piacere sublime).

Ma ci pensiamo al mondo che c’ è dietro una frase del genere? Io produco biscotti, buonissimi per altro, lo faccio al meglio che posso e sono felice che tu, cliente, ti fidi di quello che faccio al punto di darmi i tuoi soldi per il mio prodotto. Non ti conosco, ma in fondo potrei anche conoscerti, come la pasticcera che dietro al banco incarta torte e sa esattamente a chi piace l’ alchermes e chi lo detesta.

Quando mi si parla di downshifting, di decrescita felice, io intendo anche un nuovo modo di intendere i rapporti di lavoro, non di prevaricazione, se non mi fai quel prezzo me lo compro in Cina e chissenefrega se non è la stessa cosa. Piuttosto di collaborazione, quando ti serve una ringhiera e vai dal fabbro e gli dici che a te per esempio piace molto il cancello di tizio o la voluta di Caio e che vorresti una cosa un po’ di quel tipo, ma non proprio la stessa. Io penso al fabbro di Ofena, Nicola Lancione, che tra cimitero e paese ha lasciato cose bellissime. Tu vedi una rosa in ferro e sai che l’ ha fatta Lancione.

Ecco, questa è stata un po’ anche la mia impronta da quando ho capito che no, io per lavorare a padrone non ci sono portata perché sono troppo control-freak, e qualche anno dopo ho anche capito che si, non era la mia ambizione diventare la più grande agenzia nel mio campo, ma semplicemente quella che offre i prodotti migliori. Questo mi ha aiutata a trovare sempre gente che ha avuto fiducia in me e di cui io mi fido.

Quando annissimi fa ho iniziato i corsi di lingua per privati, mi è capitato di selezionare e formare un sacco di insegnanti alle prime armi.

“Insomma, a me farebbe piacere sapere che tipo di profilo ci vuole per fare l’ insegnante di italiano per Madrelingua”, mi disse un giorno qualcuno a uno di questi corsi di formazione.

“Basta che tu mi convinca che ce la puoi fare e che ci siamo reciprocamente simpatici”. Ho avuto negli anni insegnanti stupendi, con molti siamo diventati e rimasti amici anche quando tutto il business dei corsi di lingua per privati ad Amsterdam è crollato e io sono passata all’ organizzazione di eventi intorno all’agro-alimentare.

Negli anni, pur riconoscendo perfettamente i limiti strutturali del mio essere piccola, i miei clienti mi hanno sempre richiamata e voluto bene. I colleghi anche, infatti ho scoperto che le piccole agenzie di lingue e traduzioni con cui collaboro e che ci palleggiamo gli incarichi e i clienti, hanno sempre dei clienti deliziosi. Anche quelli grandi, negli anni sono passate anche diverse multinazionali tra le mie grinfie, ma ci capitava sempre il contatto che nonostante la multinazionalità del suo mestiere. restava umano. In qualche modo ci annusiamo. Perché tocca anche dirlo, le agenzie di traduzioni veramente grandi, quelle tanto fighe con l’ ISO e il codice e il marchio qualità, che pagano tanto e quindi si rifanno strangolando i free-lance che lavorano per loro, sono degli enormi peracottari. Ti mettono degli account-manager giovani, imbranati e che non hanno idea di come funzioni il prodotto traduzione o interprete. No, lasciamo perdere.

Ecco perché, scusate la deviazione, a me quel ringraziamento nei ricciarelli ha toccato delle corde. Perché nel mio modo da piccolo imprenditore con i suoi limiti e la sua enorme libertà di cercare vie nuove quando le vecchie si chiudono, mi riconosco molto e forse ci si riconoscono tutti quelli con cui lavoro. Per questo quando a luglio, una settimana prima di andare in vacanza, ho avuto la fulminazione che quello che in fondo volevo io in quel momento era di organizzare un evento eno-gastronomico italiano come dicevo io, con la gente che dico io, e i produttori che dico io, non so come dire, mi sono buttata, l’ ho sparata alle due persone che avevo lì davanti a me a tavola, Antonella e Hans e mi hanno detto si, e ho chiamato il mio redattore di riferimento e gli ho detto: ci conosciamo da 10 anni, so che queste proposte te ne fanno tre alla settimana, ma tu sai che se lo faccio io e lo faccio bene e loro mi hanno detto si, vogliamo essere i tuoi media-partner, ed avevo iniziato da 20 minuti. E lì ho chiamato Tina che senza neanche sapere cos’ era e che facevamo mi ha detto di si anche lei. E poi siamo andati tutti in vacanza.

E poi ho continuato a parlarne e un sacco di gente mi ha dato retta e poi ho mandato una mail delirante a una serie di indirizzi mail nella mail-box, un po’ random, ma tutti mi hanno incoraggiata moltissimo. E uno mi ha detto c’ è un mio amico che fa un vino buonissimo e Costanza che avevo conosciuto allora allora mi ha passato il contatto dei ricciarelli di Siena ed è rotolata così, e Barbara e Nicola hanno chiamato per dirmi: il sito te lo facciamo noi, e Aris, che è un po’ il padre nobile degli eventi italiani in Olanda a cui avevo detto di tenersi libero per il 1 dicembre senza dire altro, mette un annuncio sulla sua rivista prima ancora che noi sapessimo chi viene e chi non viene,  e insomma, stiamo rotolando in un vortice di fiducia e collaborazione come non ne ho mai visto uno e mi sto scordando per mancanza di tempo tutti quelli che continuano a proporci cose bellissime e ad aiutarci, che in fondo basta che si capisca che non mettiamo paletti e confini ma ci scambiamo qualcosa che ci piace.

Insomma, abbiamo iniziato tre mesi fa vendendo aria fritta, ma vuoi la crisi, vuoi la fiducia, vuoi che ci stiamo divertendo da pazzi, io non so ancora bene cosa sta succedendo, ma abbiamo un evento che persino il municipio di Amsterdam Noord ci vuole avere per l’ estate prossima che un evento così, dicono, gli mancava. Insomma, la faccio breve, il sito lo stiamo correggendo proprio questo weekend, ma tanto vale che ve lo presenti perché non mi posso tenere, per ora chi ci sta dentro fino al collo sono costoro.

E se proprio vi è venuta voglia di aggiungervi a noi, basta che passiate qui (si, lo stiamo aggiustando, come dicevo).

E per il resto io posso solo dire una cosa, e la dico globalmente, ma in primo luogo ai tre maschi che nonostante il casino, il libro che stavo finendo, Ennio con la gamba ingessata e tutto il resto, hanno ancora fiducia che finiremo tutti bene.

GRAZIE PER LA FIDUCIA (MA SAPETE CHE E’ BEN RIPOSTA)

Autostima, un corso accelerato, e “La risposta del cavolo”

Questo mese su Genitori Crescono è il mese dell’ autostima e da qualche settimana la feroce redazione non sta pensando ad altro. Lunedì 5 uscirà la prima puntata di un minicorso di autostima da me scritto a quattro mani con il Gasp, con la motivazione: siamo talmente diversi che qualcosa di buono potrebbe uscirne (parlando di autostima). Siccome domani starò pochissimo connessa, ve lo dico adesso.

E allora, in piena full immersion, visto che di puntate al minicorso di autostima ce ne sono quattro, stasera mentre tentavo di addormentare a chiacchiere l’ indisciplinato Figlio 2, gli ho chiesto:

“Ma a te, cosa ti piace di te stesso?”

“Vuoi dire della mia vita?”

“Si, anche ma proprio cosa ti piace di Orso”.

“La cosa più importante? Posso dirlo? Tu. Cioè, anche Ennio e papà, la famiglia”.

Eh, hai voglia ad aggiustare, qui è la prima risposta quella che conta. Alla faccia dell’ autostima, il corso bisognava farlo scrivere a Orsetto mio bello, che però per quanto lo riguarda, l’ autostima un po’ se la perde per strada ed è per questo che la sera cerco di fargli i messaggi subliminali mentre si sta addormentando.

Il punto è che ormai, arrivata oltre il mezzo del cammin di nostra vita, che autostima vuoi avere, quello che sapevi fare l’ hai bello che dimostrato a te stessa e agli altri. Tante cose che vedevi come insormontabili, le hai fatte. Signore benedetto, ho persino pubblicato un libro. E sto per pubblicarne un altro. Abbiamo passato gli ultimi giorno con la mia editrice nonché editor a fare la revisione finale delle bozze su Skype e, signori, direi che ci siamo.

Io già che c’ ero ho iniziato ad organizzarmi le presentazioni in Italia con le amiche, già che pensavo di scendere verso il 5 dicembre per qualche giorno, almeno rivedo anche la mia mamma con calma, che quest’ estate abbiamo avuto scarogna e a Natale non ci vediamo.

La mia editrice, che è donna prudente, ci ha provato a rimettermi con i piedi per terra:

“Scusa, come fai ad essere così sicura che per allora è pronto?”

“Perché mi fido di te, no?”

E come si intitola tanto capolavoro delle patrie lettere? Che domande.

La risposta del cavolo, ecco come si intitola. Perché, cosa credevate?

Gessi, tamponi, panettieri e il sesso spiegato ai genitori

Cambio gesso, ma l’ osso non ricresce come desiderato. E noi aspettiamo.

 

 

Inaugurato regalo di anniversario

E alla fine siamo anche riusciti a fare questo:

 

Stiamo correggendo le bozze del libro, la copertina è bellissima ma non posso ancora farla vedere in giro. Ho scritto articoli, interpretato, fatto sopralluoghi, compilato rendiconti e questo weekend ci dedichiamo alle tasse, prima che l’ ufficio imposte si dedichi a noi.

E figlio 2 mi ha dimostrato che lui il manuale illustrato per bambini sul sesso lo legge, riflette e poi mi da risposte, per verificare se sono giuste.

“Non ho capito solo una cosa, ma per togliere un tampone come si fa?”

“C’ è un cordino che tiri”.

“Ah, ecco”.

Buon weekend a tutti.