Amsterdam, il controllo sociale e i rapporti di vicinato

Nei Paesi Bassi il controllo sociale è una cosa seria, e i rapporti di vicinato anche. Un rapporto di buon vicinato vuol dire semplicemente che ci si tiene d’ occhio reciprocamente in caso di bisogno e si prendono i pacchetti del corriere se l’ altro non è in casa. A volte ci si annaffiano reciprocamente le piante. Spesso ci si affidano le chiavi di riserva, metti che ti chiudi fuori. E le chiavi di riserva dei vicini te le tieni nell’ armadietto dei contatori. Ma non necessariamente si deve entrare nel personale, anzi. Non necessariamente ci si saluta tutte le volte che ci si incrocia entrando e uscendo di casa. Al massimo al supermercato, toh.

Un buon vicino è meglio di un amico lontano dice un proverbio. Poi si trasloca e si cerca di trovarsi e di essere un altro buon vicino.

Allora, da buona vicina io tutti i giorni passo davanti casa di una persona anziana per andare alla macchina condivisa che utilizzo più spesso. E ultimamente vedevo cose preoccupanti. Tipo un letto ospedaliero, di quelli con le rotelle, le sponde e il maniglione per tirarsi su, sul marciapiede davanti casa, con i cuscini, i lenzuoli e una copertina di lana a maglia, color panna. Poi con il gesso giallo, una zona delimitata intorno al letto e alla porta con la scritta: spazio temporaneamente privato.

Ora, davanti a questa casa ogni tanto ci sono cosette. Roba da dar via, tipo tavoli e sedie, con un cartello: potete prenderlo, in buono stato per una stanza da studente (e questo si usa). O un cartello con: quando mi rubate qualcosa per cortesia fatemelo sapere, che così me lo ricompro. A volte un rollatore, uno di quei carrettini con i freni da bici, il manubrio e il cestino per facilitare la deambulazione degli anziani, parcheggiato lì fuori.

Mi sono fatta l’ idea di una persona anziana e forse sola, ma comunque autosufficiente.

Poi un paio di volte, quei due giorni che c’ era il sole e faceva caldissimo, la signora era fuori a leggere accanto al letto, su una sedia. Un’ altra volte il cartello: torno alle ore tot, che sembrava un avviso per gli eventuali addetti alla rimozione del letto.

“Buongiorno”.

Cenno con la testa.

Poi la mattina dopo pioveva che la mandava e mentre riconsegnavo la macchina ricordavo che il letto era sempre lì e avrei voluto chiamare i servizi sociali o qualcuno. Ma ripassando ho visto due donne dall’ aria energica, tipo assistenti sociali, alla porta. Il letto sempre lì a bagnarsi, ma senza le coperte e lenzuola.

Il giorno dopo due furgoni dell’ assistenza sanitaria sul marciapiede, uno con lo sportellone aperto e si vedeva una sedia a rotelle.

Poi il letto è sparito.

Poi è comparsa una fettona di cocomero, proprio un quarto di anguria tagliata per il lungo, sullo zerbino.

Poi l’ anguria dopo due-tre giorni, sempre a decomporsi sulla porta.

Poi stamattina il letto in fondo alla strada, senza materasso e con la manigliona per terra alcuni metri più in là. torno, cerco su Internet e trovo lo Sportello cura e molestie, a cui abitanti e professionisti della cura possono rivolgersi in caso di disturbi da parte, o preoccupazioni nei confronti dei vicini. E chiamo, sempre con il patema di quella che si impiccia e che non sta bene. Perché da noi il controllo sociale si chiama impicciarsi.

“Senta, buongiorno, sono un po’ preoccupata per una signora davanti a cui passo quasi tutti i giorni. Questo è l’ indirizzo, magari ve l’ hanno già segnalata?”

Per fortuna si, era già noto quell’ indirizzo e se ne stavano occupando, ma vista l’ anguria immobile da diversi giorni, avrebbero mandato qualcuno a controllare. Meno male, e che meraviglia il controllo sociale. E ancora meglio che in ogni quartiere ci sia un numero da chiamare, perché onestamente, io di andare a bussare alla porta di una sconosciuta, magari anche un po’ fuori, non è che me la sento tanto. Metti che mi prenda a male parole? Così sto tranquilla.

E certo, ci pensavo venerdì, quando ho preso quella macchina piangendo e l’ ho riportata piangendo e pioveva a dirotto e quel letto stava sempre fuori dalla porta, io me lo sono anche detta: Ma di che mi lamento che ce n’ è di gente che sta messa tanto peggio di me?

Il controllo sociale. Per questo poi l’ ho messo su Facebook che non stavo per niente bene. E mi hanno tirata su. E l’ amico chef, la sera dopo, in una pausa fumo fuori dalla cucina che fa:

“Minchia, quando ho letto il tuo status mi sono preoccupato, mi sono detto: la stiamo perdendo, è andata in depressione. Sono contento che sia passata, almeno ti vedo”.

E mi viene da dire che la vicina pazza non mi manca, ma grazie a dio ho anche tanti amici. Sia quelli vicini che quelli lontani. Quelli che mi rispondono al post, quelli che telefonano direttamentre, quelli che come mi vedono mi mettono in bocca una cucchiaiata di parfait al basilico e zucchina.

“Assaggia. Senti la zucchina che testura che gli da?”

Che poi in effetti la cosa fondamentale nella vita è la testura. Anche quella degli abbracci.
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Bici ad Amsterdam: ari-pimp your bike, bici corbeille

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Tempo infame novembrino, una primavera che si è vista poco, un’ estate che si è persa per strada, anche se è una valle di lacrime miste a pioggia, qui ad Amsterdam per le bici non ci facciamo mancare proprio niente. Quella che vedete sopra è un esempio di bici floreale. Qualche anno fa, improvvisamente si sono cominicate a vedere per strada delle gran corbeille con una bici attaccata dietro.  Continua a leggere Bici ad Amsterdam: ari-pimp your bike, bici corbeille

L’ asta ittica e la lezione di cucina

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Sabato mattina mi alzerò all’ alba per andare qui

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farmelo pulire da questo signore e i suoi colleghi (” Signora, mi fa guardare come sfiletta le sogliole, magari imparo per rifarlo a casa”. “Si, ma io l’ ho fatto per trent’ anni in fabbrica, non si faccia impressionare da me”.)DSCF1767

Perché questo posto non è nato per venderti del pesce, che in realtà già è venduto ai migliori ristoranti di Parigi, ma per insegnare una cultura del preparare e cucinare e mangiare pesce, quello vero con gli occhi e le squame, non dei filettini anonimi in pescheria coperti da una marinata del barattolo. E io che ci sono cresciuta in un paese di pescatori e dietro un quartiere di pescatori e con zia Maria ci scambiavamo cassette di pesce contro polli arrosto e cornetti appena sfornati sopra la rete che divideva i nostri giardini sul retro. E quindi mi sono sentita per la prima volta a casa in Olanda chiacchierando con questa gente di paesi di pescatori del mare del nord.DSCF1838

E poi verso le 11.30 mi porto tutto questo nella showroom di Arclinea per la nostra lezione di pesce. E poi pranzeremo. E ci berremo sopra il Pinot Grigio di Ongaresca. Se vi interessa, fatemi uno squillo allo +31-20-419 7484. (Quella nella foto è la catalana di gamberoni della lezione dello scorso anno).

Traffico scolastico

Non devo spiegare a nessuno come si complichi il traffico in una stradina che di suo sarebbe tranquilla, se non fosse che c’ `e una scuola e nelle ore di punta i genitori diventano pirati della strada. Io ho il terrore di parcheggiare male, fermarmi in doppia fila per far scendere i figli e contemporaneamente ho 15 minuti al giorno per deporne due in due zone diverse della città, il tutto in 15 minuti.foto

Che soddisfazione quindi ieri, quando sono arrivata e mi stavo giusto chiedendo come mai tutti i ragazzini più grandi avessero i gilet fluoresceenti, quando mi hanno consegnato un bigliettino di complimenti per aver parcheggiato bene. A quelli che potevano parcheggiare meglio ne hanno dato uno arancione. E tutto questo popò di controllo del traffico l’ ha messo su cugino preferito.

Buon weekend a tutti, noi fino al 5 luglio qui stiamo.

Shaken not stirred: delle telecamere nelle scuole, trias politica e stato di polizia

Va bene, avrete letto o sentito tutti delle due insegnanti che seviziavano un ragazzino autistico a scuola, riprese dalle telecamere dei carabinieri che all’ ennesimo eccesso sono intervenuti ad arrestare le donne e liberare il ragazzo. Io mi sono rifiutata di vederlo quel video, ma so che la gogna mediatica sta facendo il proprio lavoro. Non lo guardo perché non ho lo stomaco, lo trovo immorale, e non aiuta nessuno con quello, tranne fare il gioco delle tendenze forcaiole necessarie per non cambiare le cose ma mettere alla forca il colpevole casuale del momento e la soluzione inutile sospinta dalle emozioni indignate temporanee. Io non mi diverto a guardare una persona che viene seviziata e maltrattata, neanche se la visione la ammanto di indignazione e buone intenzioni. Però la prevedibile proposta di mettere adesso delle telecamere in tutte le scuole per proteggere i nostri figli, mi sembra l’ ennesima stronzata e vorrei riprendermi dall’ indignazione per dire a mente fredda perché a mio avviso ci stiamo di nuovo scavando un pezzettino di fossa con le nostre mani.  Continua a leggere Shaken not stirred: delle telecamere nelle scuole, trias politica e stato di polizia

Pallets et pailettes (con tutorial per giardino verticale)

IMG_7455Perché questo tutorial per giardino verticale fatto con i pallets riciclati, mes amis? Parce-que il sole splende e io mi sono data al giardinaggio, solo che per non scheggiare la manicure ho trovato degli aiutanti, io pianifico e loro eseguono. E siccome il trend di questa stagione si chiama: ecocompatibilità (o sustainability, che fa tres tres chic), e il grunge sta per tornare e insomma, dopo un po’ troppe paillettes stancano, ecco che la soluzione è di sdrammatizzare un po’ le colonne palladiane e il ninfeo, installando dei mobili da giardino creati in casa con i pallets. Mais oui, mes amis, le trend d’ aujourd’ hui c’ est le pallet transational. Continua a leggere Pallets et pailettes (con tutorial per giardino verticale)

Ma dov’è un direttore responsabile quando serve?

ANCHE LE IENE MISOGINEHo saputo di un encomiabile servizio di parte delle Iene, che come tanti prima di loro assolvono degli stupratori ribaltando le responsabilità sulla vittima.

“si mette in dubbio una sentenza di colpevolezza per stupro aggravato, senza alcun elemento serio. Dunque sulla base di cosa? Del parere dei due condannati.”

Un saggio di giornalismo impeccabile, direi. Il punto non è che dobbiamo decidere chi in quel caso dice il vero o dice il falso. È che dobbiamo decidere come vogliamo porci collettivamente, come opinione pubblica, come persone, come esseri pensanti, di fronte ai crimini sessuali. Lo diceva ottimamente Lorenzo, che ho letto stamattina.

Se ne parla molto bene qui, con link a tutti quelli che hanno già discusso di questa questione, su questo blog.

A me viene da chiedermi solo una cosa, su questo come su tanti altri servizi in cui viene distorta la verità, comparsi sui media nazionali: ma dov’ è un direttore responsabile quando ce ne sarebbe bisogno?

Abbiate pazienza, è primavera, volevo chiedere a Scialba di illustrarci le sue opinioni sulla depilazione, e invece qui stiamo a cercare il pelo pubico nell’ uovo marcio. E io non posso stare zitta.

Pstfazione: E comunque sempre a proposito di direttore responsabile quando serve e quando c’ è, vi segnalo la splendida decostruzione di Lorenzo, su un caso diverso ma affine.

Bici ad Amsterdam: Pimp your bike

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Ho deciso di inaugurare una nuova rubrica di bici ad Amsterdam, visto che ce ne sono veramente di tutti i tipi. A volte vi mostrerò normali bici di produzione, ma pensate per usi speciali, altre volte i catorci fantasiosi, a volte delle botte di creatività di decorazione o utilizzo. Fate voi e ditemi che ve ne sembra. E se trovate anche voi delle bici fantasiose, mandatemele su orsovolante chiocciola gmail punto com che facciamo i confronti.

Cosa ve ne sembra di questa normalissima bici-carro da genitore trendy della cinta dei canali storici? Pratica, solida, sobria, senza foderine fuchsia di Hello Kitty, niente di che. Poi cambi angolazione.

 

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E ti rendi conto che per trasformare il quotidiano in straordinario, a volte basta davvero poco. A bordo, verso nuove avventure.

Training di Stability Ball con Margherita Bencini il 15 giugno

Questo NON è un post sponsorizzato, è solo che Marghe mi ha salvato la schiena in un periodo in cui qualsiasi movimento e persino respirare mi causavano dolore. 

Margherita Bencini, che sarebbe la biondina nel video, è mia amica e ha un curriculum come ballerina, coreografa, trainer e esperta del corpo e dei suoi infiniti movimenti davanti a cui Mettersi sull’ attenti. Siccome la maggior parte del suo tempo la passa a fare training a danzatori, attori e training di Pilates (di cui ha sviluppato un suo metodo approvato dall’ associazione madre americana), faccio fatica a rimettermi ad allenarmi con lei.

Ed è un grosso peccato perché 5 anni fa, quando la mia schiena, che è sempre stata il mio punto debole, si è messa a protestare, refrattaria a qualsiasi trattamento, la rieducazione della postura che mi ha fatto Margherita è stata l’ unica cosa che mi ha rimesso in piedi. Ma non posso mettermi a fare i training con i professionisti, io che peso 95 kg e lo sforzo maggiore che faccio è prendere qualche volta la bici.

A quelli come me, che siano spinti da voglia di bikini o voglia di addominali o voglia di equilibrio o basta al mal di schiena, è dedicato questo workshop del 15 giugno, dalle 15 alle 16.30 presso Health Club Jordaan / In Motion Pilates Studio, 1e Rozendwarsstraat 10, Amsterdam, in cui apprendere una serie di esercizi base per migliorare forza, flessibilità, stabilità, coordinazione e postura. Il costo è di € 20 da versare sul conto numero 9544877 intestato a M. Bencini.

Informazioni e iscrizioni: kineticode@hotmail.com

Io non vedo l’ ora di andarci.